Manovra 2026, priorità del governo per famiglie e lavoratori: tra redditi e bonus
Settembre entra con un sole pallido e qualche nuvola lenta sopra Roma. Nei corridoi del Parlamento si respira un misto di tensione e routine. La manovra 2026 è già nei pensieri di ministri e politici. Salari, welfare, buoni pasto.? Vediamo cosa attende le decisioni politiche in merito alla manovra economica per il 2026. Ogni numero pesa, ogni parola viene pesata mille volte… Nella manovra 2026 si parla di famiglie, di ceto medio, di giovani che devono arrivare a fine mese senza svuotare il portafoglio. Tra un incontro al Mef e una conferenza stampa, i dettagli saltano fuori come piccoli tasselli di un puzzle gigante, spesso contraddittorio, sempre urgente. E intanto, fuori dalle stanze ufficiali, il traffico scorre, le persone parlano di vacanze finite e aumenti dei prezzi, senza sapere davvero cosa arriverà. FdI spinge sul welfare aziendale. Non è solo teoria. Buoni pasto digitali fino a 10 euro, fringe benefits fino a 750 euro, indennità di trasferta più alte. “Serve sostenere il reddito e rendere le aziende più competitive”, spiega la senatrice Paola Mancini, con un filo di stanchezza ma anche con convinzione. Tre milioni e mezzo di lavoratori già usano il buono pasto digitale, ma l’idea è far crescere il numero, superando definitivamente il cartaceo. Qualcuno alza gli occhi al cielo pensando ai controlli, alle procedure. Ma la politica deve correre, le famiglie aspettano.
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