'Molte scie, nessuno sciame', èil flash con cui il Censis fotografa la società italiana

Dic 1, 2023 - 11:53
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'Molte scie, nessuno sciame', èil flash con cui il Censis fotografa la società italiana

“Molte scie, nessuno sciame”. È il flash con cui il Censis fotografa la società italiana nelle Considerazioni generali che introducono il Rapporto 2023 sulla situazione del Paese, presentato oggi a Roma dal segretario generale Giorgio De Rita e dal direttore generale Massimiliano Valerii.

“Il nostro Paese – sostiene il Censis – ha costruito in decenni il proprio meccanismo di vita sociale preferendo lo sciame allo schema, l’arrangiamento istintivo al disegno razionale. Uno sciame che però oggi appare disperdersi, distaccando dietro di sé mille scie divergenti”. Certo, rileva il Rapporto, “nelle tensioni e negli affanni di questi ultimi anni, la società italiana inizia a intravedere, con progressiva chiarezza, i contorni della difficile congiuntura e i possibili punti di arrivo dei cambiamenti in corso, ma elude attentamente stimoli e investimenti utili a tradurre l’intenzione in traiettorie concrete”. Così “ci si consola constatando che il nostro è il Paese delle mille meraviglie, se ammirato dall’alto delle lussuose terrazze cittadine, degli strapiombi sul mare, delle colline e delle cime più elevate”, ma “ignorando quanto sia invischiato in tutte le sue arretratezze, se praticato dal basso”.

In questo contesto sta faticosamente emergendo, sia pure in modo “confuso” un nuovo modello di sviluppo “in cui sia assicurato il lasciar essere, l’autonoma possibilità – specie per le giovani generazioni – di interpretare lavoro, investimenti, coesione sociale senza vincoli collettivi. Rimane sullo sfondo – avverte il Censis – il dubbio che, se ciascuno conquisterà la libertà di essere qualsiasi cosa, senza regole, senza vincoli, senza sciame, non sapremo fare, insieme, le cose che da soli non siamo in grado di fare e non sapremo essere, tutti insieme, ciò che da soli non siamo in grado di essere”.

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv