Togo, detenuto irlandese in sciopero della fame
È in sciopero della fame dall’8 novembre il detenuto in Togo, Abdul Aziz Goma cittadino irlandese di origine togolese. Sul suo caso, ha espresso viva preoccupazione la relatrice Onu per i diritti umani, Mary Lawlor.
Imprenditore che visitava regolarmente il Togo, è stato arrestato il 21 dicembre 2018. Secondo l’organizzazione Freedom Now, l’arresto è scaturito da un atto umanitario: Goma aveva risposto alla richiesta di un amico di aiutare otto giovani arrivati dal Ghana per partecipare a una protesta pacifica a Lomé (poi cancellata) e rimasti bloccati senza contatti. Goma, pur non conoscendoli, fornì loro denaro per il rientro e li aiutò a trovare un alloggio temporaneo. Poco dopo averli lasciati, Goma fu arrestato in strada da uomini armati in borghese dell’Unità di Intervento Speciale della Gendarmeria.
Dopo l’arresto, Goma ha subito gravi violazioni dei diritti umani, come torture. Per quasi due anni (fino all’ottobre 2020) gli è stato negato l’accesso a un avvocato e ai familiari. È stato detenuto in una prigione segreta fino al 2022, per poi essere trasferito nel carcere civile di Lomé, gravemente sovraffollato. A causa delle torture e della negligenza medica, la salute di Goma è crollata. Ha perso l’uso delle gambe e vive con dolori cronici permanenti.
Goma sconta una pena di 10 anni, per disturbo dell’ordine pubblico e cospirazione criminale.
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