Tregua finita, a Gaza ripresi i combattimenti
Israele ha annunciato di aver ripreso stamattina le operazioni di combattimento a Gaza, e che l’organizzazione islamista palestinese Hamas ha lanciato razzi verso il territorio israeliano, dopo la scadenza di una tregua che proseguiva da una settimana grazie alla graduale liberazione di ostaggi catturati da Hamas durante l’attacco a Israele del 7 ottobre scorso. I combattimenti sono ripresi mentre i mediatori di Israele e Hamas, degli Stati Uniti, di Egitto e Qatar, erano impegnati a Doha nel tentativo di concordare una ulteriore proroga. A interrompere la tregua sarebbe stata la mancata fornitura da parte di Hamas di un elenco dei nomi degli ostaggi necessario per prorogare l’accordo, secondo funzionari egiziani citati dal quotidiano “Wall Street Journal”. Hamas ha affermato, invece, che Israele aveva già deciso di riprendere gli attacchi nella Striscia di Gaza questa mattina e per questo “ha rifiutato il rilascio di altri ostaggi”. In un comunicato rilasciato oggi, Hamas ha spiegato che Israele ha rifiutato il rilascio di altri ostaggi e dei corpi di una famiglia israeliana detenuta a Gaza dal 7 ottobre e uccisa da attacchi aerei israeliani. “Abbiamo offerto di consegnare i corpi della famiglia Bibas, di rilasciarne il padre in modo che potesse partecipare alla loro sepoltura e di consegnare due detenuti israeliani”, ha dichiarato Hamas, aggiungendo che Israele avrebbe rifiutato “tutte queste offerte perché aveva deciso in precedenza di riprendere la sua aggressione criminale contro la Striscia di Gaza”. Israele e Hamas avevano concordato giovedì di prorogare la tregua nella Striscia di Gaza per un ottavo giorno, in un accordo finalizzato al rilascio di altri 10 ostaggi, principalmente donne e bambini. Stamattina però le Forze Armate israeliane hanno annunciato di aver sferrato attacchi aerei contro siti nel territorio palestinese, senza fornire ulteriori dettagli. Immagini trasmesse dall’emittente televisiva panaraba “al Jazeera” mostrano colonne di fumo grigio che si alzano da aree popolate di Gaza, accompagnate dal fragore di bombardamenti e scontri a fuoco. Il segretario di Stato Usa Antony Blinken si trova ancora in visita nella regione: negli ultimi giorni ha esortato Israele a prolungare la tregua, e ridurre le vittime civili nell’eventualità di una ripresa dei combattimenti. Blinken ha chiesto un “piano di protezione” che fermi l’esodo dei civili palestinesi e individui luoghi sicuri, tra cui ospedali e altre infrastrutture critiche. Nel tardo pomeriggio di ieri Hamas ha rilasciato due ostaggi, identificati dal governo israeliano come Mia Schem e Amit Soussana, e a mezzanotte ne ha rilasciati altri sei, tra cui cittadini con doppia cittadinanza di Messico, Russia e Uruguay. L’ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu ha dichiarato che tutti si trovano sani e salvi nel territorio israeliano. Due cittadini con doppia cittadinanza russo-israeliana rilasciati il giorno prima sono stati conteggiati nel totale di 10 richiesto ai sensi delle condizioni dell’accordo per assicurare un altro giorno di tregua. Trenta palestinesi – sette donne e 23 minori – sono stati rilasciati dalle prigioni israeliane nell’ambito dell’accordo di scambio, ha riferito il Servizio carcerario israeliano.
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