Unicredit, lanciata un’offerta pubblica di scambio volontaria su Banco Bpm
“Con questa acquisizione di uno dei nostri obiettivi storici, rafforziamo la nostra posizione in Italia, e al contempo incrementiamo ulteriormente il valore che possiamo creare per i nostri stakeholder in quel mercato così come per i nostri azionisti”. Lo ha dichiarato l’amministratore delegato di Unicredit, Andrea Orcel. “L’Europa ha bisogno di banche più forti e più grandi che la aiutino a sviluppare la propria economia e a competere contro gli altri principali blocchi economici. Grazie al lavoro svolto negli ultimi tre anni, UniCredit è ora ben posizionata per rispondere anche a questa sfida”, ha detto l’ad di Unicredit. “L’aggregazione di Banco Bpm con Unicredit permetterà la piena valorizzazione delle potenzialità dei due gruppi in Italia e un conseguente ulteriore rafforzamento di una solida realtà paneuropea, che diventerebbe la terza banca europea per capitalizzazione di mercato”. Lo sottolinea Unicredit nella nota in cui viene annunciata l’operazione. L’integrazione di Banco Bpm con Unicredit rappresenta, per entrambi, un’opportunità di “crescita ideale”. “Aderendo all’offerta – si spiega nella nota -, tutti gli azionisti di Banco Bpm trarrebbero beneficio dall’aggregazione con Unicredit, in quanto diventerebbero protagonisti di una iniziativa imprenditoriale di eccellenza promossa da un autentico gruppo pan-europeo con presenza globale qual è il gruppo bancario UniCredit”. “L’offerente – si legge ancora – avrebbe infatti la possibilità di accelerare e rafforzare ulteriormente la creazione di valore delineata nel piano strategico Unlocked 2022-2024 mediante l’aggregazione di una banca che presenta un profilo coerente con gli obiettivi strategici descritti”. Dopo l’annuncio dell’Ops su Banco Bpm UniCredit precisa che “risultano confermati la politica di distribuzione dei dividendi e il dividendo per azione per il 2024, come da guidance”. “Il restante programma di riacquisto di azioni proprie del 2024 – prosegue la nota Unicredit – ‘sarà’ avviato dopo la chiusura dell’offerta, prevista a giugno, condizionatamente all’approvazione degli azionisti e degli organi di vigilanza ed escludendo altre opportunità inorganiche”. “UniCredit – si legge ancora – ambisce a mantenere le aspettative relative all’ammontare dei dividendi assoluti e al dividendo per azione nel 2025 e 2026 e rimane impegnata a utilizzare e/o restituire il capitale in eccesso entro il 2027”. “La sola acquisizione di Banco Bpm – aggiunge la nota – non influisce sull’ambizione di una distribuzione media annua totale nel 2025 e 2026 maggiore rispetto al 2024”. L’offerta pubblica di scambio su Banco Bpm, in caso di successo, “consumerà 70 punti base del nostro capitale, che al momento è in eccesso”, ha dichiarato Orcel, che nel corso della conference call con gli analisti a proposito dell’operazione con Banco Bpm, ha sottolineato che non ci saranno “deviazioni significative” per quanto riguarda la situazione patrimoniale e la distribuzione dei dividendi. “Non abbiamo ambizioni su Monte dei Paschi di Siena”, ha concluso l’ad di Unicredit.
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