Usa-India, tensioni con Modi: per il New York Times Trump non andrà al vertice Quad a Nuova Delhi

Sep 1, 2025 - 00:36
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Usa-India, tensioni con Modi: per il New York Times Trump non andrà al vertice Quad a Nuova Delhi

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha deciso di non recarsi in India per partecipare al vertice del Quad, il forum strategico che riunisce Stati Uniti, Giappone, India e Australia. Lo rivela oggi, 30 agosto, il “New York Times” citando “fonti a conoscenza dei piani” del capo della Casa Bianca. La scelta arriva in un momento di crescente tensione con Nuova Delhi e segnala possibili difficoltà nella gestione della politica di sicurezza regionale statunitense. Secondo fonti interne alla Casa Bianca, Trump avrebbe valutato la partecipazione al vertice come non prioritaria, preferendo concentrare gli sforzi su altre questioni di politica estera e interna. La decisione potrebbe avere ripercussioni sulle relazioni bilaterali con Nuova Delhi e sugli equilibri strategici nell’Indo-Pacifico, dove gli Stati Uniti cercano di rafforzare la cooperazione militare e commerciale per contenere l’influenza della Cina. Fonti governative Usa riferiscono che la rinuncia del presidente a recarsi in India non pregiudica però la comunicazione con i partner del Quad, che continuerà attraverso canali diplomatici e telefonate bilaterali. Tuttavia, l’assenza di Trump al vertice rischia di essere percepita come un segnale di disimpegno degli Stati Uniti in un’area considerata strategica, alimentando incertezza tra gli alleati. Le tensioni con Nuova Delhi sono legate ai dazi del 50 per cento imposti da Washington sui prodotti indiani, all’acquisto di petrolio russo da parte dell’India e al mancato riconoscimento della presunta mediazione di Trump nel conflitto che a giugno ha visto contrapposte India e Pakistan. Fonti del “New York Times” ricordano che, dopo una telefonata tra Trump e il primo ministro indiano Narendra Modi lo scorso giugno, i funzionari di Nuova Delhi avevano precisato che l’India “non accetta e non accetterà mai mediazioni” in questioni regionali e che Trump “ha ascoltato attentamente” e “ha espresso sostegno alla lotta dell’India contro il terrorismo”. La Casa Bianca, tuttavia, non aveva rilasciato comunicazioni ufficiali sulla chiamata, e Trump non ne aveva parlato sui propri canali social. Quattro giorni dopo la conversazione, Trump aveva nuovamente menzionato la questione in occasione dell’annuncio di un accordo di pace tra Congo e Ruanda, affermando: “Non riceverò un Premio Nobel per questo, e nemmeno per aver fermato la guerra tra India e Pakistan”. Le tensioni bilaterali si sommano alle sanzioni commerciali statunitensi contro l’India, definite dallo stesso Trump una risposta agli acquisti di petrolio russo e alla natura protezionistica del mercato indiano. Nonostante ciò, la portavoce della Casa Bianca Anna Kelly ha ribadito che i due leader mantengono “un rapporto rispettoso” e “una comunicazione stretta”, sostenendo che Trump abbia contribuito a riportare la pace tra India e Pakistan, affermazione negata dalle autorità indiane. Molti osservatori ritengono che le sanzioni imposte a Nuova Delhi siano più una punizione per la mancata adesione agli obiettivi di Washington che un vero tentativo di ridurre il deficit commerciale o di limitare il sostegno finanziario per Mosca, osservando che la Cina, il maggiore importatore di greggio russo, non ha subito analoghi provvedimenti. La decisione di Trump di non recarsi in India, unita alle tensioni commerciali e alle divergenze sulla gestione dei conflitti regionali, rischia di complicare ulteriormente i rapporti con un alleato chiave in Asia e di indebolire la percezione della leadership Usa nella regione dell’Indo-Pacifico.

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Redazione Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore di Radiocom.tv