Zaki torna in Italia
La decisione è stata presa dopo la condanna a 3 anni di carcere dello studente egiziano, iscritto all’Università di Bologna (dove si è laureato con 110 e lode lo scorso 5 luglio). La sentenza della corte speciale – che aveva condannato l’attivista per “diffusione di notizie false” per alcuni articoli scritti sui social – non era appellabile e Zaki era stato arrestato immediatamente nell’aula del tribunale. Dei 3 anni, avrebbe dovuto scontare ancora 14 mesi. Dopo la condanna, erano stati diversi gli appelli per la concessione della grazia sia da parte del governo italiano che di quello degli Stati Uniti.
Al-Sisi ha concesso la grazia anche a Mohamed al-Baqer, l’avvocato di Alaa Abdel Fattah, probabilmente il più noto prigioniero politico egiziano.
Su Facebook un componente del Comitato per la grazia presidenziale egiziano, Mohamad Abdelaziz, ha scritto: il “Presidente Abdel Fattah al-Sisi (…) usa i suoi poteri costituzionali ed emette un decreto presidenziale che concede la grazia a un gruppo di persone contro le quali sono state pronunciate sentenze giudiziarie, tra cui Patrick Zaki e Mohamed El-Baqer, in risposta all’appello del Consiglio dei segretari del Dialogo Nazionale e delle forze politiche”.
“Questa è una grande gioia per Bologna – ha dichiarato il sindaco -, spero di abbracciarlo presto e riaverlo in città. Bisogna ringraziare anche tutti gli attivisti che si sono spesi per Patrick Zaki, Amnesty, il rettore, la professoressa Rita Monticelli, i governi che si sono succeduti e anche l’ultimo governo, che ha dialogato con l’Egitto”.
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