Amadeus: 'Difendo il Festival, non avrà alcuna influenza politica'
«Non faccio il Festival con la politica, Sanremo non è di destra, di sinistra, di centro: è di tutti. Tutti devono godere di questo spettacolo. Rispetto le idee di tutti, ma difendo il Festival perché Sanremo è patrimonio di tutti, è della Rai, di Sanremo e di tutti». Amadeus, direttore per la quinta volta del Festival di Sanremo che inizierà il 6 febbraio 2024, promette che la kermesse canora «non avrà alcuna influenza politica». «Al Festival invito chi prepara una bella canzone da proporre al pubblico, non faccio un esame o dei colloqui preliminari, non chiedo la tessera elettorale. Ognuno è libero di comportarsi come vuole, assumendosi ovviamente le proprie responsabilità». Ad Amadeus, insomma, interessa il gradimento del pubblico, che funzionino gli ascolti, le canzoni e il mercato pubblicitario senza che un concorso canoro di quel livello debba essere condizionato dalla politica: «Sono sempre stato molto sereno – ammette il conduttore del Festival - non ho mai avuto rapporti con la politica, e i miei Sanremo non sono mai stati Sanremo di carattere politico. In passato sono stato attaccato da tutti: dalla destra e dalla sinistra, dal centrodestra e dal centrosinistra, quindi vuol dire che sono una persona libera. E penso che sia giusto che la politica non si occupi dai palinsesti». Amadeus, con il 2024, eguaglierà il record di Pippo Baudo e Mike Bongiorno. Un record che però non ha intenzione di superare: «Sono onorato di essere vicino a due giganti, inimitabili, della tv. Ma quello di febbraio sarà il mio ultimo Sanremo, mai mi sognerei di fare il sesto di seguito». La 74a edizione introdurrà delle novità importanti, tra queste i cantanti che nella seconda e nella terza serata si presenteranno a vicenda. «Non so se è un’idea geniale – confida Ama - ma sinceramente non ho pensato ai costi anche perché ogni anno non ho speso un centesimo in più rispetto al budget di Sanremo, a fronte di un introito pubblicitario che è aumentato di anno in anno».
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