Balneari pronti a marciare su Roma
Balneari in agitazione con la chiara intenzione di marciare su Roma. Si muoveranno dalla Riviera, come dal resto d’Italia, l’11 aprile rispondendo ad una “chiamata alle armi” dei presidenti nazionali Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a FIPE/Confcommercio e Maurizio Rustignoli, presidente di FIBA/Confesercenti. Le due associazioni di categoria hanno inviato una lettera ai presidenti di Camera e Senato e ai capigruppo parlamentari per comunicare sia lo stato di agitazione della categoria che la manifestazione nazionale a Roma. “La sovranità e le leggi spettano al Parlamento, non ai giudici. È stato grave e sbagliato che il Governo e il Parlamento non abbiano rivendicato le proprie prerogative legislative di fronte a un Consiglio di Stato che, in un eccesso di giurisdizione, si è sostituito al Legislatore. Come abbiamo ripetutamente chiesto, il Consiglio di Stato andava, e se persiste va, trascinato davanti alla Corte costituzionale, (così come il SIB ha fatto ricorrendo alla Corte di Cassazione a Sezioni Unite)” , spiegano Capacchione e Rustignoli. “È un errore di analisi e un falso obiettivo pensare che il problema sia la procedura di infrazione (ne abbiamo 71 pendenti), o il parere motivato (ne abbiamo 18 e il più vecchio risale a oltre dieci anni fa). Il Governo e il Parlamento devono riappropriarsi delle loro prerogative con una legge che sia efficace”. I balneari della Riviera contestano il fatto che da mesi si assiste a una “invasione di campo” da parte della giustizia amministrativa che detta i tempi della durata delle concessioni demaniali marittime come le modalità di assegnazione. “Si sostituiscono al Parlamento ed espropriano allo stesso le sue esclusive prerogative di legiferare, ecco perché protestiamo”.
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