Bolivia: Paz Pereira si insedia da presidente, si apre l’era 'post-socialista'

Nov 8, 2025 - 05:11
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Bolivia: Paz Pereira si insedia da presidente, si apre l’era 'post-socialista'

Celebrato l’insediamento di Rodrigo Paz Pereira ed Edman Lara come nuovi presidente e vicepresidente della Bolivia. Si tratta di un appuntamento di rilievo nella storia recente del Paese andino: Paz sarà infatti il primo presidente scelto nelle urne, dal 2006 ad oggi, a non appartenere al Movimento per il socialismo (Mas), il partito fondato da Evo Morales. Un cambio di pagina celebrato non solo dalle opposizioni interne, che continuano a ritenere Morales responsabile di aver ristretto le libertà civili ed economiche nel Paese, ma anche da molte capitali della regione, che hanno salutato la svolta conservatrice promettendo aiuti e sostegno alla crescita. La nuova collocazione strategica della Bolivia sarà riflessa nella composizione del palco degli ospiti, con l’uscita di partner storici e il ritorno di antiche amicizie, ma sarà soprattutto visibile nell’annunciata ripresa dei rapporti con gli Usa, interrotti nel 2009. Subito dopo la proclamazione ufficiale, Paz Pereira dovrebbe procedere anche al giuramento dei ministri, rompendo – in favore di una promessa di maggiore efficenza – la tradizione di comporre il governo in un secondo momento.

Al momento, hanno confermato la loro presenza il presidente dell’Argentina, Javier Milei, il presidente del Cile, Gabriel Boric, il presidente del Paraguay, Santiago Pena, e il presidente dell’Ecuador, Daniel Noboa. Forti dubbi permangono circa la presenza del presidente del Salvador, Nayib Bukele, che non ha confermato la disponibilità data in un primo momento. Tra gli arrivi si contano il vicesegretario di Stato Usa, Christopher Landau, il vicepresidente del Brasile, Geraldo Alckmin, e il presidente del Consiglio dei ministri del Perù, Ernesto Alvarez. Alla cerimonia non assisterà il presidente uscente, Luis Arce, e mancheranno – perché non invitati – i presidenti del Venezuela, Nicolas Maduro, di Cuba, Miguel Diaz-Canel, oltre che i co-presidenti del Nicaragua, Daniel Ortega e Rosario Murillo. “Siamo un Paese democratico” e la “nostra condizione per relazionarsi è sulla base della democrazia”, aveva spiegato Paz Pereira intervistato da “Cnn espanol”.

Sul palco sono previste in totale almeno 45 delegazioni, contando Paesi e organismi internazionali. Da protocollo, lo staff del presidente eletto ha trasmesso l’invito anche ai suoi predecessori. Il presidente uscente Arce (2021-2025), che ha da tempo declinato l’invito, si è congedato dal suo elettorato ammettendo “errori” che hanno portato il Paese a soffrire diverse emergenze economiche. Una situazione in gran parte ricondotta al “derby” che da anni lo oppone a Morales all’interno del Mas, il partito che lo ha da poche ore espulso per appropriazione indebita di fondi. Ci sarò invece Jeanine Anez, la presidente “ad interim” (2019-2021) cui è stata revocata a inizio settimana una pena di dieci anni di carcere inflitta per il “colpo di Stato” che avrebbe compiuto insediandosi al potere nel vuoto istituzionale creatosi dopo le dimissioni di Morales, dimessosi per le denunce di frode alle presidenziali dell’ottobre 2019. Lo stesso Morales ha confermato di aver ricevuto l’invito ma ha denunciato l’impossibilità di presentarsi a La Paz per non rischiare l’arresto legato a processi su tratta di esseri umani da lui definiti “inventati”.

Il nuovo governo, ha assicurato da ultimo Paz, si muoverà riaprendo il Paese agli investimenti esteri, liberandolo dal peso dell’ideologia e preparandosi a un futuro federale. Il Paese, ha detto nei giorni successivi all’elezione, è stato per venti anni vittima di un modello politico – quello del Mas – che ha trasformato lo Stato nel patrimonio di un solo partito, provocando tra le altre cose, lo spoglio delle risorse energetiche. “Per venti anni ci hanno ingannato”. “Un partito era padrone dello Stato e lo Stato era il proprietario delle nostre risorse naturali, come dice la Costituzione”. Un precetto “che è stato manipolato per fare ciò che volevano con le risorse del Paese”, ha detto il presidente eletto intervistato da “Uno”. Per Paz Pereira è necessario tornare a dare trasparenza alla gestione delle risorse naturali e aprire la Bolivia al mondo, per attrarre investimenti. “Bisogna poter dire al mondo: abbiamo questa quantità di risorse naturali e vogliamo fare buoni affari con contratti chiari e trasparenti, non come quelli del litio”.

Per mesi, il Parlamento della Bolivia ha discusso due leggi che avrebbero autorizzato altrettanti contratti per lo sfruttamento del litio, a una impresa cinese e una russa. Provvedimenti che le opposizioni sono riuscite a non far passare fino alle elezioni presidenziali, denunciando la mancanza di chiarezza nei termini delle concessioni e le presunte scarse assicurazioni sull’esecuzione tecnica dei progetti. L’idea di Paz è quella di far entrare “tutti i Paesi, la Cina, gli Stati Uniti, l’Europa. Venga chi vuol venire ma si sappia che faremo contratti trasparenti perché i boliviani, l’85 per cento dei boliviani sa e molti di loro dipendono dal commercio”. Per il futuro presidente, il Mas ha sperperato gli utili creati dalla vendita del gas, disfacendosi delle risorse senza investire: “Per questo non c’è capitale e per questo il nostro programma ha oggi come titolo ‘Capitalismo per tutti'”.

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Redazione Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore di Radiocom.tv