Congo-Kinshasa: concordato un cessate il fuoco nel Nord Kivu a partire dal 4 agosto
La Repubblica democratica del Congo (Rdc) e il Ruanda hanno concordato di stabilire un cessate il fuoco nella provincia del Nord Kivu a partire dalla mezzanotte di domenica prossima, 4 agosto. L’accordo, firmato a Luanda dai ministri degli Esteri di Kinshasa e Kigali, ha fatto seguito all’incontro delle delegazioni dei due Paesi, tenutosi presso la sede del ministero degli Esteri angolano alla presenza del ministro Tete Antonio. Il cessate il fuoco, fa sapere la presidenza angolana in una nota, sarà supervisionato dal meccanismo di verifica ad hoc rafforzato. L’annuncio arriva appena tre giorni prima della scadenza della tregua umanitaria annunciata dagli Stati Uniti. Una tregua durata complessivamente un mese ma che è stata rispettata solo parzialmente poiché i combattimenti sono proseguiti nei territori di Masisi e Rutshuru. Il presidente angolano Joao Lourenco, in qualità di mediatore nel conflitto tra la Rdc e le milizie ribelli del Movimento 23 marzo (m23), sostenute dal Ruanda, ha ricevuto ieri i capi della diplomazia di Kinshasa, Theresé Wagner, e di Kigali, Olivier Nduhungirehe, che sono nella capitale angolana per partecipare alla seconda sessione ministeriale tra le delegazioni dei due Paesi, nel quadro del Processo di pace di Luanda. L’incontro tra le due delegazioni, che si svolge sotto la mediazione angolana, è il risultato dell’accordo tra le due parti, a seguito delle consultazioni effettuate dalla mediazione angolana e in conformità con le conclusioni della prima sessione dell’incontro ministeriale, che ha avuto luogo a Luanda il 21 marzo scorso. Lo stesso incontro è scaturito anche dalla decisione presa durante gli incontri tenuti separatamente dal presidente Lourenco, in qualità di mediatore dell’Unione africana, con i suoi omologhi Felix Tshisekedi e Paul Kagame, rispettivamente nel febbraio e nel marzo di quest’anno. Il conflitto nell’est della Rdc, che persiste dal 2022. L’M23, formato da combattenti di etnia tutsi ha avviato una nuova insurrezione nell’est della Rdc, afflitto dal proliferare delle milizie armate. Gli sforzi militari per respingerli si sono intensificati nell’ultimo anno con l’uso di droni e aerei. Le autorità di Kinshasa, le Nazioni Unite, gli Stati Uniti e altri governi occidentali hanno accusato il Ruanda di sostenere il gruppo, tuttavia Kigali ha sempre negato con veemenza le accuse che hanno fortemente inasprito i rapporti con il suo vicino. Secondo le stime delle Nazioni Unite, gli scontri nel Nord Kivu hanno costretto più di 1,7 milioni di persone ad abbandonare le proprie case, portando il numero totale di congolesi sfollati a causa dei molteplici conflitti alla cifra record di 7,2 milioni.
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