Dal 23 al 30 giugno nel capoluogo piemontese torna la 'Vermouth di Torino Week'
Dal 23 al 30 giugno nel capoluogo piemontese torna la “Vermouth di Torino Week”, settimana dedicata a far conoscere “la qualità, l’unicità e la versatilità” di questo celebre e unico vino aromatizzato Igp. Alla manifestazione, organizzata dal Consorzio del Vermouth di Torino, sono attesi esperti di mixology, barman, ristoratori e chef di tutta Italia, che promuoveranno in modo speciale le diverse tipologie di questo Vermouth. L’obiettivo è infatti quello di incentivare la cultura intorno a questa specialità piemontese e a l'”Ora del Vermouth” (marchio registrato dal Consorzio). Durante la “Week”, il 28 giugno, saranno convocati gli Stati Generali del Vermouth di Torino: i soci del Consorzio si riuniranno alla Banca del Vino di Pollenzo per parlare della realtà attuale, di aspetti produttivi, di marketing, di tutela e promozione, oltre che dei numerosi progetti futuri. E nel pomeriggio è stata organizzata per la stampa una degustazione guidata e la nomina dei nuovi Ambasciatori del Vermouth di Torino, “riconosciuti tali per la loro conoscenza, la loro professionalità, le qualificate attività di promozione e divulgazione di questo prodotto”. Novità di quest’anno la collaborazione con l’Associazione delle enoteche italiane Vinarius Il nome Vermouth deriva dal termine tedesco “wermut” che definisce l'”Artemisia absinthium” (Assenzio maggiore), base aromatica principale nella sua preparazione. Il Vermouth di Torino viene classificato in base al colore (Bianco, Ambrato, Rosato o Rosso) e alla quantità di zucchero impiegata nella sua preparazione. Il Disciplinare prevede anche la tipologia Vermouth di Torino Superiore che si riferisce a prodotti con un titolo alcolometrico non inferiore a 17% vol., realizzati con almeno il 50% di vini piemontesi e aromatizzati con erbe, oltre all’assenzio piemontese, coltivate o raccolte nella regione. Il Consorzio del Vermouth di Torino si è costituito per volontà dei produttori locali e in rappresentanza di tutta la filiera, include anche i soci coltivatori delle erbe aromatiche e officinali.
Qual è la tua reazione a questa notizia?