Dress code per entrare a Montecitorio, è bagarre
Una cravatta e un paio di scarpe da ginnastica possono infiammare il dibattito politico (quasi) come il salario minimo o il reddito di cittadinanza. È successo questa mattina nell'Aula di Montecitorio dove è stato esaminato un ordine del giorno presentato da Fratelli d'Italia - primo firmatario Salvatore Caiata - per introdurre un dress code alla Camera. Il testo ha incassato il si' dell'Assemblea dopo essere stato ammorbidito.
Nessun riferimento - nella versione riformulata - infatti, al divieto "indistinto per chiunque parlamentare, collaboratore, dipendente o visitatore dell'utilizzo di scarpe da ginnastica ogni qualvolta acceda nelle sedi della Camera" o "all'obbligo per i deputati, collaboratori, dipendenti e visitatori di sesso maschile di indossare sempre la cravatta" come era scritto nella prima versione.
Il testo soft (è stato accorpato anche l'odg presentato da Martina Semenzato di Noi Moderati) è stato approvato con 181 voti favorevoli e 100 contrari e impegna la Camera "a valutare l'opportunità di introdurre specifiche disposizioni volte a prevedere che l'abbigliamento dei deputati, dei dipendenti e di tutti gli altri frequentatori delle sedi della Camera sia consono alle esigenze di rispetto della dignità e del decoro dell'Istituzione". Contro la 'stretta' (seppur attenuata) Pd, M5s e Avs.
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