E' nato Operae Interiors, il nuovo brand spin-off di Fincantieri

Mar 22, 2024 - 09:08
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E' nato Operae Interiors, il nuovo brand spin-off di Fincantieri

Fornire soluzioni di interior design di lusso, totalmente personalizzabili e chiavi in mano, valorizzando l’innovazione e l’eccellenza dell’artigianato “Made in Italy”. È con questa ambizione che nasce Operae Interiors, il nuovo brand spin-off di Fincantieri, il gruppo italiano leader mondiale nella cantieristica navale. Per fine 2024 è previsto un fatturato di 13 milioni di euro, mentre per il 2028 l’obiettivo è raggiungere i 50 milioni di euro. Lo ha detto Davide Biddiri, Amministratore delegato di Operae interiors durante la presentazione avvenuta nella sede milanese di Fincantieri insieme alla presidente di Lorenza Pigozzi. Specializzata nella gestione end-to-end di progetti di arredamento e allestimento personalizzati di fascia alta e altissima, Operae Interiors è un aggregatore di servizi che presidia tutti i segmenti principali del design di lusso: yachting, residenziale, hospitality e fashion retail. Operae Interiors si occupa nel dettaglio di tutte le fasi del progetto, dalla pianificazione alla progettazione esecutiva, fino alla realizzazione e al servizio post-vendita. L’approccio di Operae Interiors: soluzioni di alta gamma su misura del cliente Flessibilità, rapidità, ossessione per i dettagli, approccio “sartoriale”. Un partner a 360 gradi per committenti, architetti e progettisti, forte della grande conoscenza delle dinamiche e dei player del mondo contract, in grado di aggregare ogni servizio relativo all’interior design di lusso, e di garantire un’offerta integrata “chiavi in mano” (dalla falegnameria, ai rivestimenti, superfici, imbottiti, all’illuminazione). Per farlo, Operae Interiors si avvale della collaborazione di laboratori artigianali e falegnamerie, selezionati per le loro competenze e la capacità di realizzare pezzi unici ed esclusivi. “Il 90 per cento dei 500 artigiani – ha spiegato Biddiri – sono italiani e i 75 del Nord Est, per lo più piccole aziende con un fatturato da 5 milioni di euro. Questo tessuto produttivo d’eccellenza è il fondamento della promessa di Operae Interiors di offrire soluzioni d’arredo che sono vere e proprie opere d’arte, pezzi unici pensati e realizzati per soddisfare le visioni dei suoi clienti, sempre nel rispetto dei più rigidi standard qualitativi e di tempistica”. Operae Interiors può contare su un team di 30 persone, dislocate nelle quattro sedi italiane di Treviso, Milano, La Spezia e Ronchi dei Legionari (Gorizia), dove sorge anche un’area per il mock-up di 2.500 mq. Nei suoi primi mesi di attività, Operae Interiors è riuscita rapidamente ad affermarsi come player di punta i diversi mercati: Italia ed Europa, ma anche Usa e Medio Oriente (Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti). Oggi la società mira a espandersi ulteriormente su scala globale, mantenendo sempre salde le radi nell’eccellenza manifatturiera italiana. Rosee le aspettative per fine anno: Operae Interiors prevede infatti di chiudere l’anno con ricavi pari a 13 milioni di euro. E per il futuro, il nuovo brand punta a rafforzare presidio sul mercato internazionale, con l’obiettivo di raggiungere un fatturato di oltre 50 milioni di euro entro il 2028. “Il fatto di essere parte del gruppo Fincantieri – ha evidenziato Biddiri – per i nostri clienti è sicuramente un sintomo di solidità, perché comunque il mercato dell’arredo è fatto di piccoli player: noi siamo piccoli, ma abbiamo le spalle molto grandi”. “L’idea – ha proseguito – è stata quella di aggredire mercati adiacenti con buone marginalità. Quindi già eravamo nel mondo delle navi da crociera come leader mondiale con un buon know how, con un buon skill, tecniche e fornitori. Ovviamente il mercato più semplice prevedeva di sbarcare a terra : l’abbiamo studiato, abbiamo visto che il mercato è nella fascia alta quindi diciamo alberghi di lusso, negozi di moda, ville private e nautica quindi yacht mercato molto grande più di 20 miliardi in crescita e abbiamo capito che avevamo le competenze tecniche per farlo”. Oggi, dopo un anno, “possiamo dire che diciamo la scommessa è vinta”, ha concluso.

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv