Filippo Turretta accusato di sequestro e omicidio aggravato
"Non provo né odio, né rabbia per Filippo. Non sento niente. Penso alla mia Giulia che è andata e non c'è più". Lo ha detto ai giornalisti Gino Cecchettin, il papà di Giulia, la ragazza per il cui omicidio è accusato l'ex fidanzato Filippo Turetta, arrestato sabato in Germania e in attesa del giudizio del tribunale tedesco per l'estradizione. Davanti alla villetta di Vigonovo prosegue il raccoglimento dei cittadini e delle persone che conoscevano Giulia davanti alla casa. Fiori e messaggi, tanti scritti da bambini. Per ricordare la figlia, il papà ha continuato a postare una serie di messaggi affettuosi che si sono scambiati ultimamente su Facebook. "Spero di non averti svegliato, sono andata a prendere l'autobus per andare a fare colazione coi miei amici. Ti voglio bene", le parole della ragazza. "Grazie amore, anch'io tanto", risponde il padre. "A febbraio-marzo, Filippo disse a Giulia 'fermati con gli esami perché se no non possiamo laurearci insieme". Lo ha raccontato a 'Storie Italiane' Elena Cecchettin. "Bisogna fare attenzione, questo era un segnale d'allarme - aggiunge la sorella della vittima -. Le avvisaglie non sempre sono chiare, non è giusto ma bisogna guardare 'oltre' e cercare la cattiveria anche in queste cose". "Filippo non aveva il diritto di chiudere la vita di mia sorella e di spezzare la mia e della mia famiglia". Elena Cecchettin si sofferma sulla porta della casa di Vigonovo e racconta ai giornalisti i sentimenti che accompagnano le prime ore senza la sorella Giulia, tra rabbia e la ricerca di un senso per quello che è successo che possa aiutare altre donne e uomini. "Se Filippo avesse parlato con un terapeuta, con un genitore o con un amico - dice - forse l'epilogo sarebbe diverso. Dove trovo la forza per parlare? Stamattina mi sono immaginata mia sorella che mi diceva 'forza, vai e spacca tutto', supportandomi come faceva sempre". Giulia, intanto, è stata ricordata dai suoi compagni di studi nel campus del dipartimento di Ingegneria di via Gradenigo. Le lezioni al dipartimento di Ingegneria dell'Informazione dell'università di Padova, su suggerimento del direttore Gaudenzio Meneghesso, sono state introdotte da un minuto di silenzio con la proiezione di un messaggio. Giulia Cecchettin avrebbe dovuto laurearsi lo scorso giovedì in ingegneria biomedica.
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