Il cardinale Zuffi: 'Il Papa non si rassegna e vuole la pace'
Come una madre la Chiesa invoca in maniera incessante il dono della pace, cercandola instancabilmente perché il dolore di ogni persona è il suo dolore".
Lo ha detto il cardinale Matteo Zuppi nell'omelia della messa a Mosca con la quale ha chiuso la sua missione. La Chiesa "è madre: ecco è l'unico motivo della missione che viviamo in questi giorni, voluta dal successore di Pietro che non si rassegna e cerca fare di tutto perché l'attesa di pace che sale dalla terra trovi presto compimento", ha sottolineato l'inviato del Papa. Il cardinale ha poi parlato della sua preghiera, all'inizio della missione, davanti alla Madre di Vladimir, l'icona molto venerata in Russia, "perché la sua tenerezza per l'umanità ferita e sofferente ci aiuti a cercare con intelligenza e coraggio la via della pace, con creatività e fiducia. La tenerezza inizia dai bambini - ha sottolineato l'inviato del Papa -, dai piccoli, dai vulnerabili, dalle vittime innocenti di una violenza ingiusta, tanto più grande di loro, inaccettabile sempre ancora di più perché coinvolge chi non può difendersi. Il loro dolore, spesso nascosto nelle ferite profonde del cuore, chiede l'impegno di tutti perché trovino consolazione e protezione. Non è un sogno ingenuo, ma un impegno e un dovere umano e cristiano, indispensabile perché ci sia il futuro. Pace e giustizia si nutrono l'una dell'altra e hanno bisogno l'una dell'altra".
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