Il governo cerca una soluzione sui mutui a tasso variabile
Il governo da settimane, a quanto filtra, avrebbe intrapreso un dialogo con gli istituti di credito per arrivare a una soluzione che consenta di non far lievitare in maniera incontrollata le rate dei mutui a tasso variabile.
La politica monetaria della Bce, che da un anno ha intrapreso una serie di rialzi dei tassi con l'obiettivo di frenare l'inflazione e riportarla attorno al 2%, ha spinto in alto le rate dei mutui variabili. Ad aprile la Fabi stimava che in una anno è cresciuto di quasi 1 miliardo di euro l'ammontare delle rate non pagate.
Ecco allora che il Mef, con il ministro Giancarlo Giorgetti, starebbe dialogando con il mondo bancario per arrivare alla definizione di un meccanismo per supportare famiglie e imprese in difficoltà, con la possibilità di congelare i rialzi delle rate e allungare la durata dei finanziamenti.
Già nel 2007 il Mise mise a punto un provvedimento analogo, che potrebbe costituire un precedente, anche se al Mef l'auspicio è che siano le stesse banche a intervenire in modo autonomo. Oggi il vice premier Matteo Salvini ha annunciato: "Al ministero dell'Economia, Giorgetti sta lavorando con le banche per allungare le scadenze di chi ha un mutuo a tasso variabile, che per colpa delle scelte della Bce sta aumentando, come rata, incredibilmente".
Il segretario della Lega ha aggiunto: "Mi piacerebbe che le banche italiane allungassero la possibilità per famiglie e imprese dei tempi di pagamento e, dunque, la rata rimanesse uguale e non crescesse".
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