Il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, a Riad per liberare gli ostaggi

Feb 6, 2024 - 07:22
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Il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, a Riad per liberare gli ostaggi

Il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, è arrivato a Riad, in Arabia Saudita. È la prima tappa del quinto viaggio del capo della diplomazia statunitense nella regione dallo scoppio del conflitto tra Israele e il movimento islamista palestinese Hamas, il 7 ottobre 2023. L’obiettivo della visita di Blinken, che si recherà anche in Egitto, Qatar, Israele e Cisgiordania, è far avanzare i negoziati sulla tregua, garantendo la liberazione degli ostaggi nelle mani di Hamas, che rappresenterebbero il primo passo per ridurre le tensioni nell’intero quadrante mediorientale. Sul tavolo c’è ancora la proposta elaborata a gennaio a Parigi da mediatori statunitensi, israeliani, egiziani e qatarioti, che prevedrebbe una tregua iniziale di sei settimane e la liberazione degli ostaggi nella Striscia di Gaza in cambio della scarcerazione di un numero considerevole, ma ancora ignoto, di detenuti palestinesi. Il viaggio di Blinken in Medio Oriente giunge in un contesto regionale sempre più teso e in cui il ruolo degli stessi Stati Uniti si fa ancora più complicato, dopo l’attacco alla base militare al confine tra Giordania e Siria in cui sono stati uccisi tre militari statunitensi. Washington è impegnata nel contrasto ai gruppi sostenuti dall’Iran in Siria e in Iraq, nonché nel fronteggiare la minaccia nel Mar Rosso rappresentata dai continui attacchi dei miliziani Houthi, anch’essi legati a Teheran. A questo scenario si aggiunge il “fronte libanese”, teatro di scontri tra le Forze di difesa israeliane (Idf) e il partito sciita filo-iraniano Hezbollah. Anche qui gli Stati Uniti stanno tentando una difficile opera di mediazione, con la visita in Israele dello scorso fine settimana dell’inviato e mediatore per il Libano, Amos Hochstein, per colloqui con funzionari israeliani su un quadro in via di sviluppo per spingere Hezbollah a ritirarsi dal Libano meridionale. Dallo scorso 8 ottobre, infatti, in seguito all’avvio dell’operazione delle Idf nella Striscia di Gaza in risposta all’attacco di Hamas in Israele, gli scontri tra il gruppo libanese e le Idf hanno alzato il rischio di escalation e provocato lo sfollamento di migliaia di persone da entrambi i lati del confine. L’inviato statunitense, fortemente coinvolto nella conduzione dei colloqui che hanno portato Israele e Libano a delimitare un confine marittimo nel 2022, dal mese scorso è impegnato nello sforzo di impedire un allargamento del conflitto in corso a Gaza. Il viaggio di Blinken avviene in un momento in cui l’appoggio degli Stati Uniti all’alleato israeliano appare incrinato dal prolungarsi del conflitto e dalla grave crisi umanitaria nella Striscia di Gaza, dove si registrano ormai 27.478 morti e 66.835 feriti, secondo i dati del ministero della Sanità gestito da Hamas. Il consigliere per la sicurezza nazionale Usa, Jake Sullivan, ha dichiarato ieri, domenica, che la questione umanitaria a Gaza sarà una “priorità assoluta” durante la visita di Blinken. Secondo quanto riferito dall’emittente panaraba di proprietà saudita “Al Ararbiya”, il viaggio del segretario ha inoltre lo scopo di trasmettere “direttamente ai Paesi della regione il messaggio che gli Stati Uniti non vogliono che il conflitto si inasprisca” e che non agiranno in tal senso. Infine, secondo un’analisi del “Washington Post”, la visita di Blinken in Arabia Saudita rivela anche l’ambizione di preparare il terreno per quello che sarà il futuro della Striscia di Gaza una volta terminata la guerra. Il ruolo dei Paesi arabi nella transizione del potere dalle mani di Hamas a un altro attore (presumibilmente l’Autorità nazionale palestinese) auspicata dall’Occidente è stato spesso evocato in questi mesi. Se questa eventualità dovesse verificarsi, l’Arabia Saudita potrebbe assumere un ruolo di rilievo, a condizione che si rimetta in moto il processo verso la normalizzazione dei rapporti con Israele. Dopo i colloqui avuti lo scorso gennaio con il principe ereditario dell’Arabia Saudita, Mohammed bin Salman, Blinken aveva affermato di vedere ancora un “chiaro interesse” nel perseguire la normalizzazione.

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv