In Amazonia esiste un albero alto quasi quanto la Statua della Libertà

Giu 13, 2023 - 06:38
Giu 13, 2023 - 06:46
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In Amazonia esiste un albero alto quasi quanto la Statua della Libertà

È stato scoperto, in Amazonia, un albero alto quasi quanto la Statua della Libertà. Lo dimostrano le indagini aeree di un gruppo di scienziati, guidate da Eric Bastos Gorgens, ingegnere forestale presso l’Università Federale delle Valli di Jequitinhonha e Mucuri a Diamantina, in Brasile e pubblicate su Nature. Gli scienziati hanno rilevato, per la prima volta, il gigante di 88,5 metri, che era stato identificato solo nei dati presi durante un’indagine aerea.

Nessuno l’aveva mai visto né sapeva di che specie fosse. Nessuna persona vive nel raggio di 100 chilometri, e anche se fossero passati di lì, sarebbe stato impossibile per loro vedere la cima attraverso la fitta chioma. “Questa scoperta evidenzia che non sappiamo ancora tutto”, ha affermato Jacqueline Rosette, specialista di telerilevamento. Gorgens e il suo equipaggio di sei persone avevano trascorso, in una prima spedizione, giorni di trekking attraverso una fitta e pericolosa foresta pluviale in una zona remota del Brasile nord-orientale, a circa 250 chilometri dalla città più vicina. Ma, nel settembre 2019, si sono imbattuti in un terreno scosceso e dopo diverse ore a cercare percorsi intorno e sopra di esso, a corto di cibo e carburante e senza la possibilità di inviare notizie al campo base, sono, a malincuore, tornati indietro. Erano a soli 5 chilometri circa dall’albero.

“Ero così vicino; eravamo così vicini; forse un giorno in più, forse una mattina in più, saremmo arrivati”, ha raccontato Gorgens. Nel settembre dello scorso anno, Gorgens e una squadra di 19 persone sono tornati, armati delle lezioni chiave del loro primo tentativo, di un equipaggiamento migliore e di scorte per una missione più lunga. Un fotografo di Nature li ha accompagnati nel loro viaggio. Sono stati assistiti, inoltre, da un drone che ha permesso di vedere la foresta dall’alto e di ottenere le coordinate GPS esatte dell’albero sconosciuto. I dati raccolti potrebbero aiutare a capire quanto carbonio contiene l’Amazzonia e se le minacce, come il cambiamento climatico e la deforestazione, possano compromettere questa capacità di immagazzinamento dell’Anidride Carbonica (CO2). Ma al di là di questo, la spedizione ha avuto lo scopo di ricordare i vasti territori inesplorati della natura selvaggia e della scienza, anche in un mondo reso piccolo dai telefoni cellulari, da Internet e da altre tecnologie moderne.

“È incredibile vedere quanto siamo piccoli in quel fantastico sito, non solo l’albero, tutto: il fiume, le sfide, le dimensioni della foresta” ha detto Gorgens. Partendo dalla comunità di Laranjal do Jari, il gruppo di ricerca ha risalito il fiume Jari per oltre 250 chilometri in barca e poi ha camminato via terra per raggiungere l’albero più alto conosciuto in Amazzonia. È stata una scoperta casuale a portare Gorgens in questo luogo. I dati di un’indagine lidar aviotrasportata, condotta nel 2018, hanno rilevato la presenza di diversi alberi estremamente alti in Amazzonia; ciò ha spinto la spedizione a trovare e indagare su uno di essi. Una volta al di sopra della chioma, è stato chiaro che l’albero si erge in alto rispetto ai suoi vicini. Appartiene alla specie Dinizia excelsa, nota anche come angelim vermelho, che è uno degli alberi più alti del Sud America. Gli altri alberi alti 80 metri ,che Gorgens e la sua squadra hanno visto nella regione, sono della stessa specie. I ricercatori sospettano che l’albero abbia almeno 400 anni, ma non hanno ricevuto il permesso dalle autorità, di prelevarne un campione e datarlo con precisione. “La prossima sfida sarà quella di condurre analisi sulla struttura genetica di questi grandi esemplari di Dinizia per vedere se sono portatori di varianti genetiche che differiscono da altri alberi di Dinizia presenti in Amazzonia”, ha detto Gorgens.

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv