In Italia esami di riparazione a peso d'oro
Le insufficienze in pagella possono costare caro, anche dal punto di vista economico. Lo sanno bene gli studenti delle superiori che sono stati condannati a recuperarle attraverso gli esami di riparazione, da svolgersi al massimo entro l’8 settembre; secondo il Ministero dell’Istruzione e del Merito sono il 18% del totale. Perché la maggioranza di loro è stata o sarà costretta a ricorrere alle ripetizioni private, in aggiunta o in sostituzione dei corsi di recupero che le scuole sono tenute a organizzare ma che non sempre riescono a offrire. Questa è una delle principali evidenze di una rilevazione condotta da Ripetizioni.it - piattaforma italiana di riferimento per le lezioni private online e in presenza - su un campione di 1.500 alunni delle classi dal primo al quarto superiore (ovvero quelli su cui aleggia lo spettro del “debito”).ù
Tra coloro che hanno ricevuto un giudizio sospeso in una o più materie, ben 7 su 10, pur avendo a disposizione i corsi scolastici, hanno infatti voluto potenziare la loro preparazione facendosi affiancare da un docente privato dedicato. Anche perché i corsi di recupero spesso non sono tenuti dall’insegnante titolare, colui che dovrà valutare il recupero della lacuna e che predisporrà la prova scritta da sostenere prima del rientro a scuola. Forse per questo il giudizio sull’efficacia dei corsi scolastici non è molto lusinghiero: solo 1 su 4 li ha reputati assolutamente utili.
E poi ci sono coloro che non hanno potuto concedersi questa doppia opportunità, visto che la propria scuola non è riuscita ad allestire dei corsi di recupero. Non sono pochi. A rimanere scoperti sono stati quasi 3 studenti su 10: per il 12% le aule d’istituto non hanno più riaperto dopo il termine delle lezioni di inizio giugno, per il 16% non è stato attivato il corso nella materia da recuperare. Così, anche tra questi, una quota consistente si è voluta affidare alla formazione complementare a pagamento: si supera la quota dei 6 alunni su 10.
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