Iraq, il religioso Al Sadr mette in guardia dall’instabilità: Armi tra milizie pronte ad esplodere
Il leader politico e religioso sciita iracheno, Muqtada al Sadr, fondatore e guida del Movimento sadrista, ha messo in guardia dalla situazione di “instabilità” in Iraq in vista delle elezioni legislative in programma a novembre, sottolineando che le armi in mano ad alcune milizie e tribù “sono pronte a esplodere”. Le vere minacce per il Paese, ha affermato Al Sadr in un comunicato pubblicato su X, “sono il terrorismo, l’estremismo e il settarismo”. Il leader religioso ha quindi accusato il governo di essere responsabile della proliferazione di fazioni armate, come anche dei problemi relativi alla siccità, all’inquinamento, alla carenza di elettricità e alla scarsa istruzione. Nel comunicato, Al Sadr ha sottolineato l’esistenza nel Paese di “élite assetate di potere” che antepongono il proprio tornaconto personale alla democrazia. I cittadini, ha tuttavia precisato, “sono diventati più consapevoli e non premieranno i politici falliti”.
Al Sadr – rappresentante del massimo riferimento religioso sciita in Iraq, l’ayatollah Ali al Sistani – ha inoltre affermato che i rivali del Movimento sadrista hanno diffuso la notizia di un presunto tentativo di assassinio ai suoi danni per “diffondere paura” e “incitare alla discordia” in vista delle prossime elezioni. Nelle scorse ore, l’ala armata del movimento sciita iracheno guidato dal leader religioso sciita, Saraya al Salam, si è dispiegata in diverse province irachene, tra cui Baghdad e Bassora, a seguito delle presunte minacce contro Al Sadr. Secondo alcune notizie circolate sulle piattaforme social, il parlamentare Yasser Al Maliki, appartenente alla coalizione dello Stato di diritto, aveva pianificato di colpire il leader del Movimento sadrista con un attacco con droni nei pressi del santuario del padre, dove Al Sadr si è poi recato oggi accompagnato da collaboratori e sostenitori. L’esponente della coalizione Stato di diritto, guidata dall’ex premier Nouri al Maliki, ha respinto le accuse definendole “pura fabbricazione” e annunciando azioni legali. Al Sadr ha affermato che l’obiettivo dei “rivali politici”, attraverso le voci relative alle minacce di assassinio, è “minare la stabilità” dell’Iraq.
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