Israele ha lanciato una massiccia operazione militare nella Striscia di Gaza
Israele ha lanciato una massiccia operazione militare nella Striscia di Gaza, colpendo con raid aerei e terrestri oltre 150 obiettivi legati al movimento islamista Hamas, che controlla il territorio palestinese. L’offensiva, iniziata nella notte tra il 27 e il 28 ottobre, ha provocato un blackout delle linee di comunicazione e l’isolamento di Gaza, rendendo difficile verificare la situazione sul campo. Secondo fonti mediche palestinesi, il bilancio delle vittime è salito a oltre 950 morti e 6.500 feriti, tra cui molti bambini. Tra le vittime ci sono anche due leader di Hamas, Ezzam Abu Raffa e Mohammed Abu Shammala, uccisi in un raid israeliano. Israele ha invece riportato la morte di 1.200 persone, tra cui 50 ostaggi rapiti da Hamas in un blitz il 7 ottobre. Il numero dei feriti supera i 10.000.
L’esercito israeliano ha dichiarato di aver distrutto cinque tunnel sotterranei usati da Hamas per infiltrarsi in Israele e lanciare attacchi. Ha inoltre annunciato di aver dispiegato oltre 300.000 soldati al confine con Gaza, in vista di una possibile invasione di terra. Il portavoce militare, il contrammiraglio Daniel Hagari, ha detto che le forze israeliane stanno agendo con “grande forza” per raggiungere gli obiettivi di guerra e che Hamas “ha commesso crimini contro l’umanità e sentirà la nostra ira”. Il primo ministro israeliano, Benyamin Netanyahu, ha difeso l’operazione, sostenendo che è necessaria per difendere la sicurezza di Israele e per fermare i lanci di razzi da Gaza.
Hamas ha reagito ai bombardamenti israeliani continuando a sparare razzi verso Israele e verso il territorio egiziano. Uno dei razzi ha colpito la città di Taba, al confine con Israele, ferendo cinque persone. Un altro razzo ha raggiunto la città di Tel Aviv, senza causare vittime. Hamas ha anche pubblicato un documento con i nomi dei 7.000 morti causati dall’offensiva israeliana, accusando Israele di “massacro” e “genocidio”. Il capo politico di Hamas, Khaled Meshaal, si è recato a Mosca per cercare il sostegno della Russia e per chiedere una tregua umanitaria.
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