L’84% di tutte le strutture sanitarie e il 62% di tutte le abitazioni nella Striscia di Gaza sono state danneggiate o distrutte
L’84% di tutte le strutture sanitarie e il 62% di tutte le abitazioni nella Striscia di Gaza sono state danneggiate o distrutte dalle ostilità in corso. Inoltre, circa il 57% delle infrastrutture idriche è stato distrutto o parzialmente danneggiato. La capacità di produzione idrica attuale è stimata al di sotto del 5% della produzione abituale e diminuisce progressivamente ogni giorno. 350.000 persone con malattie croniche non hanno accesso, o hanno un accesso estremamente limitato, ai farmaci e alle procedure mediche essenziali come la dialisi**. 3,1 milioni di persone hanno bisogno di aiuti umanitari nello Stato di Palestina, tra cui 1 milione di bambini nella Striscia di Gaza. Dall’escalation delle ostilità del 7 ottobre, si è registrato un impatto devastante sull’istruzione nella Striscia di Gaza. La valutazione ha rilevato che almeno il 67% delle scuole nella Striscia di Gaza avrà bisogno di una ricostruzione completa o di una riabilitazione importante per tornare a funzionare. Inoltre, 320 edifici scolastici sono stati utilizzati come rifugi dagli sfollati interni; di questi edifici scolastici, 188 sono stati colpiti direttamente (90 scuole) o danneggiati (98 scuole). Per far fronte a questa emergenza, dal 21 ottobre, l’UNICEF ha trasferito 628 camion di rifornimenti nella Striscia di Gaza. Dal 21 marzo al 3 aprile, 34 camion hanno portato forniture d’emergenza essenziali, come 4.400 pacchi di pannolini per bambini; 2.272 pacchi di kit per l’igiene; 15.905 set di vestiti invernali; 1.250 cartoni di cibo nutrizionale per combattere la malnutrizione; 16.800 contenitori d’acqua pieghevoli da 10 litri e due impianti di trattamento dell’acqua con strumenti e accessori. In Cisgiordania, l’UNICEF ha continuato a fornire primo soccorso psicosociale, per la salute mentale e supporto psicosociale, ha svolto attività di sensibilizzazione e fornito servizi legali a 727 persone, tra cui 459 bambini e 268 persone che se ne prendono cura.
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