La boa di Capo Mele, a che cosa serve e che cosa misura?

Ago 3, 2024 - 05:06
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La boa di Capo Mele, a che cosa serve e che cosa misura?

Misura il vento (direzione e intensità), la pressione, l’umidità, la temperatura dell’aria, l’onda (altezza significativa e massima, periodo, direzione), ma anche la corrente (direzione e intensità ogni 3,5 metri dalla profondità di 3,5 a 70 metri) e la temperatura del mare a 0,5 metri di profondità. E’ la boa di Capo Mele, utile strumento per i diportisti, varata nel 2012 grazie a un finanziamento della Regione Liguria. E’ l’unico strumento del genere presente nel mar Ligure: misura e trasmette dati utili per monitoraggio e studi scientifici inerenti le opere costiere e i cambiamenti climatici. Dopo svariati disormeggi incidentali è stata ricollocata a seguito di upgrade tecnologico il 4 luglio 2022. La boa è posizionata a due miglia al largo di Capo Mele (coordinate 43° 55′ 18’’ latitudine Nord e 8° 10′ 50’’ longitudine Est), ancorata su un fondale di circa 80 metri grazie al corpo morto da 600 kg formato da due ruote di treno saldate insieme e allo speciale cavo formato da fibre in plastica e fili di acciaio (5 cm di spessore e mobilità in un raggio di 200m). E’ sita in un punto strategico che permette di caratterizzare sia il tratto costiero Ventimiglia-Andora, sia quello Alassio-Savona, grazie alla diversa azione delle correnti che risente di entrambi i tratti. La boa, di costruzione norvegese ha l’aspetto di un disco giallo di circa 2 metri di raggio, sormontato da un castello con 3 piedi, alto 2 metri sul livello del mare. Ha riflettori radar passivi e di notte si distingue grazie a una luce gialla lampeggiante (5 lampi ogni 20 secondi). Uno strumento che fornisce dati in tempo reale e rappresenta uno strumento innovativo per il monitoraggio delle condizioni meteo-marine. ARPAL sta collezionando i dati a partire dal 2012 salvo qualche periodo di non funzionamento. Il funzionamento della boa di Capo Mele è stato più volte soggetta a interruzioni: 6 mesi nel secondo semestre del 2014 (in questo caso la boa fu recuperata in Sardegna), 4 mesi tra il 2015 e il 2016 a causa di disormeggi accidentali; nel 2018 a causa delle tempesta Vaja la boa fu nuovamente disormeggiata ma riparata in breve tempo, la quarta volta i segnali della boa si sono interrotti per circa 2 anni e mezzo (da Novembre 2019 a Luglio 2022) a causa del danneggiamento della stessa; infine l'ultima interruzione è avvenuta con la mareggiata dell’autunno 2023 (fine Ottobre 2023 a fine Dicembre 2023), causata dalla tempesta Ciaran che anche in questo caso ha provocato molti danni sulle coste liguri. Tra i valori più rilevanti mai registrati dalla boa di Capo Mele, ricordiamo l'onda massima di 10,31 m la sera del 29 Ottobre del 2018 a causa della tempesta Vaia. Il valore più alto di temperatura superficiale del mare è stato pari a 29,9 °C registrato in più occasioni negli anni di funzionamento della boa (circa 8 anni).

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv