La Corea del Nord riapre al turismo dopo 5 anni, ma con qualche problema

Ago 25, 2024 - 07:05
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La Corea del Nord riapre al turismo dopo 5 anni, ma con qualche problema

Secondo le agenzie di viaggio, la Corea del Nord riaccoglierà i turisti internazionali alla fine dell'anno, ma gli esperti hanno avvertito che la tanto attesa apertura potrebbe essere vittima delle tensioni politiche e dei brutali inverni del Paese. Il Nord ha sigillato le frontiere e vietato i visitatori internazionali subito dopo che la pandemia di Covid-19 ha preso piede all'inizio del 2020, temendo che il virus potesse paralizzare i suoi già fragili servizi sanitari. La chiusura ha colpito gli scambi commerciali con la Cina e ha negato al regime i dollari del turismo, mentre il leader Kim Jong-un si è rifugiato nella sua casa di vacanza sulla costa. Sebbene i voli internazionali in entrata e in uscita dalla Corea del Nord siano ripresi l'anno scorso e circa 100 turisti russi abbiano partecipato a un tour privato a febbraio, il Paese rimane sostanzialmente chiuso agli esterni. L'apparente decisione di "abbassare il ponte levatoio" è stata accolta con favore dalle compagnie turistiche, ma alcuni osservatori della Corea del Nord affermano che i piani per riprendere il turismo dopo quasi cinque anni di isolamento forzato dalla pandemia sono pieni di problemi. I media statali nordcoreani non hanno ancora commentato la notizia dell'apertura, anche se Kim si è interessato personalmente allo sviluppo delle infrastrutture turistiche e ha parlato del suo desiderio di accogliere visitatori da nazioni “amiche”, Cina e Russia. La motivazione ufficiale non è cambiata di molto da quando il Nord ha vietato i turisti stranieri nel 2020: mostrare un Paese moderno e ricco di contenuti, incentrato sull'incrollabile devozione pubblica a tre generazioni della dinastia Kim. I primi visitatori dovrebbero essere confinati a Samjiyon, una città vicina al confine cinese, descritta dalla Corea del Nord come “utopia socialista” e “modello di città di montagna altamente civilizzata”. Secondo alcuni esperti, però, i piani potrebbero essere vanificati dal clima rigido che in inverno attanaglia la remota area di Samjiyon, dalle scarse infrastrutture locali e, per gli occidentali, dalla riluttanza a recarsi in un Paese che negli ultimi anni è diventato più aggressivo.

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv