La Russia sta modificando le sue attività di spionaggio in Europa
La Russia sta modificando le sue attività di spionaggio in Europa a seguito della guerra che ha mosso all’Ucraina. Come riferisce l’emittente radiotelevisiva “Ard”, la ristrutturazione si è resa necessaria a seguito dell’espulsione dal 2022 di circa 500 spie di Mosca da diversi Paesi europei dove erano accreditate come diplomatici. Ora, per acquisire informazioni, i servizi segreti russi puntano sulle “più moderne tecnologie” e su “agenti viaggiatori”. Secondo “Ard” e il quotidiano “Sueddeutsche Zeitung”, in Germania vi sarebbero circa 20 spie russe accreditate come diplomatici, sotto osservazione dell’Ufficio federale per la protezione della Costituzione (Bfv), l’agenzia di intelligence interna tedesca. Personale limitato e sorveglianza del controspionaggio renderebbero difficile per Mosca eseguire operazioni complesse. Tra l’aprile del 2022 e il 2023, la Germania ha espulso 70 diplomatici russi sospettati di spionaggio. Per sostituire gli agenti espulsi dall’Europa, la Russia utilizzerebbe ora spie già in servizio presso le proprie ambasciate in Africa. Inoltre, secondo l’intelligence dei Paesi Bassi, Mosca infiltrerebbe nel continente europeo agenti con biografie false, che si presentano come imprenditori. Allo stesso tempo, la Russia fa affidamento su “Paesi con governi amici come l’Ungheria e la Serbia”. Sospettati di collaborare con la criminalità organizzata, i servizi segreti russi sarebbero attivi anche in Turchia, negli Emirati Arabi Uniti e in Africa settentrionale. Per il Bfv, da quando ha invaso l’Ucraina, la Russia impiega le proprie spie a un “ritmo più sostenuto”. Ciò significa che le operazioni sono divenute “meno scrupolose”, mentre aumenta la probabilità per gli agenti di essere scoperti.
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