L'Associazione Fonografici Italiani festeggia 75 anni di attività
“Per Primi, da Sempre” è lo slogan con cui il presidente Sergio Cerruti riassume i 75 anni di attività dell’Associazione Fonografici Italiani (AFI), la più storica associazione a tutela dell’industria discografica italiana. “Come la Costituzione e il Senato della Repubblica, anche la musica quest’anno festeggia la tappa di un viaggio lungo 75 anni – dichiara Cerruti – un traguardo che non interessa solo l’Associazione che ho l’onore di presiedere ma, in senso più ampio e guardando alla sua storia, tutta l’industria musicale del nostro Paese fatta anche di quelle giovani corporazione che proprio dall’AFI discendono”.
Il primo di una futura serie di festeggiamenti è previsto per venerdì 13 ottobre alle ore 10.30 a Milano presso la Sala Alessi di Palazzo Marino, durante il quale sarà ripercorsa – insieme alle istituzioni milanesi Filippo Barberis (Presidente del gruppo consiliare del Partito Democratico) e Isabella Menichini (Direttore Spettacolo – Assessorato alla Cultura presso Comune di Milano), importanti giornalisti come Mario Luzzatto Fegiz (Corriere della Sera), Paolo Giordano (Il Giornale), Massimiliano Castellani (Avvenire), Fabrizio Biasin (Libero), Giampiero di Carlo (Rockol) e John Vignola (Rai Radio 1) – la storia di AFI, associazione costituita nel 1948 che nel tempo ha rappresentato le principali espressioni artistiche e i più famosi produttori musicali italiani, continuando a essere fino ai nostri giorni un punto di riferimento per tutta l’industria musicale del nostro Paese e, sicuramente, un fiore all’occhiello per la città di Milano. “75 anni di storia vissuti interamente in via Vittor Pisani a Milano, la capitale italiana della musica” specificano dall’Associazione Fonografici Italiani.
Una giornata altamente celebrativa voluta e guidata dal Presidente Sergio Cerruti accompagnato da uno speciale intervento di Franco Bixio, Past President e associato AFI dal lontano 1960, che donerà alla Città di Milano un raro spartito della canzone ‘Violino Tzigano’ a testimonianza degli albori dell’industria musicale italiana, dichiarando che “all’inizio del ‘900 la prima industria della musica italiana nasceva intorno alle espressioni artistiche degli autori. Si faceva musica nelle case, nei locali da ballo, nei tabarin e questo alimentava la richiesta continua di nuove canzoni e di nuovi spartiti dai titoli talvolta esotici che raccontavano di terre e viaggi lontani per far sognare avventure impossibili. Mio padre Cesare Andrea Bixio, uno degli autori di maggior successo dell’epoca, aprì la prima casa editrice di canzoni a Milano proprio in quella Galleria del Corso che oggi è ancora il punto di riferimento della musica leggera e ospita alcuni tra i più grandi editori del nostro Paese – conclude il Past President -. Quando arrivò il disco, l’idea di industria musicale si consolidò e si sentì la necessità di unire le varie case discografiche in una associazione per salvaguardarne i diritti e svilupparne gli interessi economici, un’idea che oggi è quanto mai reale e si traduce in 75 anni di AFI che per molti di noi è sempre stata la Casa della Musica”.
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