L'inflazione dell'eurozona torna a salire a luglio: il taglio dei tassi della Bce è a rischio?
Contrariamente alle aspettative degli economisti l'inflazione nell'eurozona è aumentata nuovamente a luglio, sollevando alcuni interrogativi sulla fattibilità di un rapido taglio dei tassi di interesse da parte della Banca centrale europea. Secondo le stime preliminari di Eurostat, pubblicate martedì 30 luglio, l'indice armonizzato dei prezzi al consumo nell'eurozona è aumentato del 2,6% su base annua a luglio, in leggero aumento rispetto al 2,5% del mese precedente. Gli analisti avevano previsto per luglio un ulteriore calo dell'inflazione al 2,4%. I costi energetici sono stati un fattore determinante, con un aumento dei prezzi dell'1,3% su base mensile, in netto aumento rispetto al +0,2% di giugno. Anche i beni industriali non energetici hanno registrato un incremento pari allo 0,8% rispetto allo 0,7% di giugno. A luglio i servizi hanno registrato il tasso annuo più alto, pari al 4,0%, rispetto al 4,1% di giugno, seguiti da prodotti alimentari, alcolici e tabacco al 2,3%, rispetto al 2,4% di giugno. Escludendo i prodotti alimentari e l'energia, a luglio l'inflazione di fondo si è mantenuta stabile al 2,9% su base annua, superando le aspettative del mercato che prevedevano un calo al 2,8%.
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