L'Iran scende in piazza: 'Morte a Israele e sostegno ai palestinesi'
“Morte a Israele” e sostegno ai palestinesi nella guerra in corso nella Striscia di Gaza. Gridano i manifestanti a piazza Azadi a Tehran dove oggi la Repubblica islamica dell'Iran festeggia il 45mo anniversario della rivoluzione khomeinista con la quale nel 1979 salì al potere la teocrazia sciita e fu destituita la monarchia Palavhi. Slogan contro Stati Uniti, Regno Unito e Israele considerati nemici numero uno da Teheran, mentre le loro bandiere e le effigi del premier Benyamin Netanyahu e dello "Zio Sam" (simbolo Usa) sono state date alle fiamme. "Il regime sionista è destinato al fallimento, sia espulso dalle Nazioni Unite", ha chiesto il presidente iraniano Ebrahim Raisi, in un discorso trasmesso in tv per l'occasione. E che “siano tagliati tutti i legami politici e commerciali con Israele”. E mentre sulla piazza più importante di Teheran venivano esposti equipaggiamenti militari di fabbricazione iraniana, tra cui missili balistici e da crociera, lanciatori di satelliti, sistemi di difesa, droni shahed, elicotteri e veicoli tattici. Davanti alla folla di sostenitori, il presidente iraniano ha ribadito la necessità di "fermare al più presto possibile i bombardamenti a Gaza", denunciando "i crimini contro l'umanità" commessi da Israele, con il sostegno "del regime americano e di alcuni Paesi occidentali". Rimarcando i danni dell'offensiva che ha provocato la morte di più di 28.000 palestinesi, il presidente ha sottolineando che la Palestina è diventata il "problema principale dell'umanità", mentre Israele “ha violato molte risoluzioni, leggi e patti internazionali”. Tra pochi giorni il Paese sarà chiamato alle urne per eleggere il nuovo presidente.
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