L'UE impone dazi sulle auto elettriche cinesi: rischio di rappresaglie commerciali da Pechino
L'Unione Europea ha deciso di imporre dazi sulle auto elettriche cinesi, decisione che arriva dopo settimane di attese e negoziati, nonostante le divisioni tra i ventisette Stati membri. I nuovi dazi variano dal 7,8% per le Tesla prodotte a Shanghai al 17% per i veicoli di Byd, prevedendo una tassa all’importazione del 18,8% per le macchine di Geely sino al 35,3% per la produzione di Saic. Con l'aggiunta del dazio del 10% già esistente, il totale può arrivare fino al 45%. I provvedimenti entreranno in vigore domani per tutelare l'industria europea sempre più minacciata dal dumping cinese. La reazione di Pechino non si è fatta attendere, con il rischio di rappresaglie commerciali già in atto, colpendo i produttori di cognac e brandy francesi e mettendo a repentaglio il settore agroalimentare europeo. La situazione preoccupa particolarmente la Germania, la cui industria automobilistica è già in crisi e teme ulteriori conseguenze da eventuali misure cinesi contro i veicoli europei. La presidente dell'Associazione tedesca dell'industria automobilistica, Hildegard Mueller, ha definito i dazi un passo indietro per il libero commercio, con la pressione del governo tedesco destinata a influenzare la Commissione UE.
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