Milano aumenta la tassa di soggiorno per i turisti
Da gennaio 2024 ogni turista che soggiornerà in alberghi a una, due e tre stelle della città, in residence a due, tre e quattro stelle, in ostelli per la gioventù, case per ferie, campeggi e villaggi turistici verserà per notte 50 centesimi in più rispetto alle attuali tariffe. Per gli ospiti di case per vacanze e affitti brevi, bed and breakfast, locande, foresterie lombarde e affittacamere l’incremento è di 1,5 euro per notte. Per i clienti degli hotel da quattro stelle in su, la tariffa resta ferma agli attuali 5 euro, l’importo massimo consentito dalla norma nazionale. L’imposta, per vincolo di legge, deve essere utilizzata per interventi in materia di turismo, manutenzione, fruizione e recupero di beni culturali e ambientali e per i relativi servizi pubblici locali. L’incremento di gettito derivante dalle modifiche tariffarie sarà destinato a coprire anche i servizi necessari e connessi all’accoglienza dei flussi turistici, in particolare per il trasporto pubblico locale e la sicurezza, oltre che al contrasto dell’evasione. Il provvedimento è stato condiviso con i rappresentanti di categoria delle associazioni maggiormente rappresentative.
“È dal 2012 che non si interviene sulle tariffe dell’imposta di soggiorno. Allora Milano era lontana dall’essere la meta turistica di interesse internazionale che è oggi – ha spiegato l’assessora al Turismo Martina Riva -. Con oltre 6,3 milioni di arrivi registrati in città solo da gennaio a settembre 2023, Milano sta vivendo il periodo turistico migliore della sua storia. Il turismo è un’enorme opportunità per la nostra città, da tutti i punti di vista. Data la costante crescita degli arrivi, sarebbe sconsiderato non definire fin da subito una strategia che consenta di gestire – e non subire passivamente – l’aumento del flusso dei visitatori. La volontà, infatti, è proprio quella di investire ancora nella capacità attrattiva della nostra città, perché ogni nuovo visitatore che sapremo convincere rappresenta una vittoria per la nostra collettività e per l’immagine di Milano. Allo stesso tempo, però, è necessario accompagnare questo percorso con politiche volte a limitare l’impatto sulla città che l’incremento dei visitatori può comportare. Per questo motivo – ha aggiunto Riva – è arrivato il momento di pensare a una lieve rimodulazione dell’imposta di soggiorno. Se la nostra città offre tanto ai suoi visitatori, allora chiediamo agli stessi visitatori di lasciare qualcosa alla città, con l’impegno di reinvestire i maggiori introiti nei servizi pubblici essenziali per l’attività turistica, primi fra tutti trasporto pubblico e sicurezza, oltre che nella creazione di una piccola task force specificamente dedicata ad individuare e a perseguire gli ancora troppo numerosi episodi di evasione dell’imposta”.
“Abbiamo provato a contenere, al di sotto del massimo consentito per legge, l’aumento della tassa di soggiorno per B&B e alberghi fino a 3 stelle – afferma l’assessore al Bilancio, Emmanuel Conte – non avendoci consentito il governo di spalmare il necessario aumento anche sui 4 e 5 stelle. Il Comune di Milano garantisce un’elevata quantità e qualità di servizi per tutti. Il turismo è certamente fonte di ricchezza e di benessere economico, ma un numero elevato di turisti ha un impatto sulla città, dal punto di vista ambientale, della gestione dei servizi, della vita dei cittadini. L’imposta di soggiorno contribuisce all’onere dei servizi locali che Milano continua ad offrire e a implementare, per residenti e non residenti, senza intaccare ma anzi contribuendo all’attrattività e competitività della città. È uno dei pochi mezzi di autonomia impositiva rimasti alle amministrazioni comunali, che continuano a subire, anche in Legge di Bilancio, tagli di spesa che impongono sacrifici a scapito dei nostri concittadini. Come assessore al Bilancio, rinnovo la richiesta che le norme nazionali lo rendano realmente uno strumento perequativo a disposizione degli enti locali tutti”.
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