Nei menu della vigilia di Natale del 24 dicembre sarà servito il pesce

Dic 24, 2023 - 08:27
Dic 24, 2023 - 08:28
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Nei menu della vigilia di Natale del 24 dicembre sarà servito il pesce

Nei menu della vigilia di Natale del 24 dicembre sarà servito il pesce per quasi 8 italiani su dieci (78 per cento) a conferma di una tradizione molto radicata in Italia. E’ quanto emerge da una indagine Coldiretti/Ixe’ dalla quale si evidenzia che anche per le feste si conferma la ripresa degli acquisti fatta registrare nei primi nove mesi dell’anno, con un aumento in volume del 5,4 per cento per i prodotti ittici freschi, secondo Ismea. Se un 36 per cento di cittadini servirà – rileva Coldiretti in una nota – soltanto piatti a base di pesce nel rispetto dei precetti religiosi, un altro 42 per cento li “contaminerà” con altre pietanza a base di carne, la quale sarà protagonista assoluta in un 20% di tavole. Una ridotta minoranza del 4 per cento sceglierà, invece, piatti vegetariani o vegani. Quest’anno tra le giornate in deroga per l’attività di pesca ci sono anche il 24 ed il 31 dicembre – evidenzia Coldiretti – con il sacrificio dei pescatori per garantire pesce fresco sulle tavole degli italiani in festa e contenere i rincari dopo che il granchio blu ha fatto strage nei mari delle vongole made in Italy con un drastico calo della produzione ed un incremento dei costi. Molluschi, crostacei, baccalà e spigole e orate di grandi dimensione restano i protagonisti con una spesa complessiva che supererà i 500 milioni di euro. Sulle tavole per le feste è forte la presenza del pesce nazionale a partire da alici, vongole, sogliole, triglie, anguilla, capitone e seppie ma – sottolinea Coldiretti Impresa pesca – il 65 per cento degli italiani assaggerà il salmone arrivato dall’estero, appena il 9 per cento si permetterà le ostriche e il 5 per cento il caviale spesso di produzione nazionale che viene anche esportata. La scelta di prodotto locale a “filiera corta” garantisce freschezza e qualità ma scegliere pesce italiano aiuta anche a sostenere un settore della pesca e acquacoltura che vede impegnate circa 12 mila imbarcazioni, colpite quest’anno da un drammatico aumento dei costi del gasolio ma anche dalle scelte dell’Unione europea che colpiscono alcuni dei segmenti trainanti del comparto oltre che dall’invasione del granchio blu. A questo proposito è molto positivo l’emendamento approvato al disegno di legge di bilancio che estende alle imprese della pesca e dell’acquacoltura gli interventi compensativi previsti dal decreto legislativo n. 102 del 2004 per far fronte ai danni subiti dagli impianti produttivi delle stesse ad esempio per avversità atmosferiche assimilabili a calamità naturali o per eventi di portata catastrofica come il granchio blu, al pari di quanto già previsto per le imprese agricole. Un concreto segnale di attenzione al settore. Per non cadere nelle trappole del mercato in una situazione in cui la grande maggioranza dei pesci in vendita provengono dall’estero, il consiglio della Coldiretti è di guardare l’etichetta sul bancone dove deve essere specificato il metodo di produzione (“pescato”, “pescato in acque dolci”, “allevato…”), il tipo di attrezzo oggetto della cattura e la zona di cattura o di produzione (Mar Adriatico, Mar Ionio, Sardegna, anche attraverso un disegno o una mappa). Per quanto riguarda il pesce congelato c’è l’obbligo di indicare la data di congelamento e nel caso di prodotti ittici congelati prima della vendita e successivamente venduti decongelati, la denominazione dell’alimento è accompagnata dalla designazione “decongelato”. Per garantirsi la qualità il pesce fresco – ricorda la Coldiretti – deve avere inoltre una carne dalla consistenza soda ed elastica, le branchie di colore rosso o rosato e umide e gli occhi non secchi o opachi, mentre l’odore non deve essere forte e sgradevole. Infine, meglio non scegliere i pesci già mutilati della testa e delle pinne mentre per molluschi e mitili, è essenziale che il guscio sia chiuso. Se durante le festività di Natale si registrano le punte massime, in Italia il consumo di pesce – conclude la Coldiretti – è pari ad oltre 28 chilogrammi a testa durante l’anno, superiore alla media europea di 25 chili e a quella mondiale di 20 chili. La top ten delle produzioni è guidata dalle alici, seguite da vongole, sardine, naselli, gamberi bianchi, seppie, pannocchie, triglie, pesce spada, gallinelle e sugarelli.

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv