Pakistan: convergenze su cooperazione economica, clima e riduzione della povertà alla riunione Sco
Unanime la preoccupazione per le “sfide globali” che ostacolano i flussi di investimento, interrompono le catene di approvvigionamento e scuotono i mercati finanziari. Unanime anche l’opposizione alle “misure commerciali protezionistiche contrarie alle norme e ai regolamenti dell’Organizzazione mondiale del commercio (Omc)” e alla “applicazione unilaterale di sanzioni (…) incompatibile con i principi del diritto internazionale”. Come nelle precedenti occasioni, non c’è stata unanimità, invece, nel sostegno alla Nuova via della seta o Belt and Road Initiative (Bri), l’iniziativa per la connettività promossa da Pechino. Il sostegno è stato ribadito da tutti a eccezione dell’India, contraria al Corridoio economico Cina-Pakistan (Cpec), progetto di punta della Nuova via della seta, per il suo passaggio nel territorio del Kashmir, rivendicato sia da Nuova Delhi sia da Islamabad. Nondimeno, tutti i partecipanti hanno sottolineato l’importanza di collaborare nel settore dei trasporti. L’India è stata rappresentata dal suo ministro degli Esteri, Subrahmanya Jaishankar, che ha fatto le veci del primo ministro Narendra Modi. La sua presenza a Islamabad è stata rilevante: Jaishankar, infatti, è stato il primo esponente di un governo indiano a recarsi in visita in Pakistan da quasi dieci anni, ha partecipato ieri alla cena di benvenuto, ha stretto la mano a Sharif ed è ripartito ringraziando il governo pachistano per l’ospitalità e la cortesia. Nel suo intervento odierno alla riunione ha però evidenziato l’importanza della fiducia e del buon vicinato, la cui mancanza ostacola il processo di cooperazione Sco. “La cooperazione deve essere basata sul rispetto reciproco e sull’uguaglianza sovrana. Dovrebbe riconoscere l’integrità territoriale e la sovranità (…) Se le attività transfrontaliere sono caratterizzate da terrorismo, estremismo e separatismo, difficilmente incoraggeranno parallelamente il commercio, i flussi di energia, la connettività e gli scambi tra le persone”, ha detto. Diversamente da quanto accaduto nell’ultima sessione dell’Assemblea generale dell’Onu, non c’è stato, tuttavia, uno scontro verbale con Sharif. Quest’ultimo, a sua volta, ha richiamato l’attenzione sulla questione sicurezza legata al vicino Afghanistan, facendo presente che “un Afghanistan stabile non è solo auspicabile, ma essenziale” ed esortando la comunità internazionale a “farsi avanti, con un urgente sostegno umanitario, mentre invita il governo ad interim afgano ad abbracciare l’inclusività politica, assicurando così che il suolo afgano non venga utilizzato impropriamente per il terrorismo contro i suoi vicini”. Il premier pachistano, oltre a rivendicare alcune iniziative della presidenza, si è inoltre soffermato su alcuni temi che costituiscono un terreno comune, come la lotta alla povertà e l’azione in materia di clima. Per il Pakistan, che sta cercando di riprendersi da una grave crisi economica e finanziaria, la cooperazione con i Paesi Sco, in particolare con la Cina, è particolarmente importante. Sharif ha avuto numerosi colloqui bilaterali, innanzitutto con l’omologo cinese, Li Qiang, con cui ha presenziato alla cerimonia virtuale di inaugurazione del Nuovo aeroporto internazionale di Gwadar (Ngia), interamente sovvenzionato dalla Cina, nell’ambito del Corridoio economico. I due hanno ribadito l’impegno comune nel progetto e nel “partneriato strategico cooperativo per tutte le stagioni” che lega i loro Paesi. Sharif ha ricevuto anche diversi leader dell’Asia centrale: gli omologhi del Kazakhstan, Olzhas Bektenov, del Tagikistan, Qohir Rasulzoda, e del Kirghizistan, Akylbek Japarov. Inoltre ha invitato il Turkmenistan come Paese ospite speciale e ne ha incontrato il ministro degli Esteri, Rashid Meredov. Tra i colloqui a margine del vertice vanno segnalati anche quelli tra il primo ministro cinese Li e l’omologo russo, Mikhail Mishustin. Stando al resoconto offerto dall’agenzia di stampa “China News Service”, Li ha espresso la volontà di rafforzare i legami a tutto tondo con Mosca, con particolare attenzione alla cooperazione nel campo dell’economia, del commercio e dell’energia. Inoltre, Li ha incontrato l’omologo della Mongolia (Paese osservatore), Luvsannamsrain Oyun-Erdene, e ha aperto a “una più profonda cooperazione trilaterale”. Il fronte più probabile è quello energetico, tema di dialogo tra il governo mongolo e quelli degli altri due Paesi. La Mongolia, infatti, si trova sul percorso pianificato di un importante gasdotto che la Russia vuole costruire per trasportare 50 miliardi di metri cubi di gas naturale ogni anno dalla regione di Yamal alla Cina.
Qual è la tua reazione a questa notizia?