Peleb, ebrei si sentono senza sicurezza

Dic 19, 2025 - 00:46
Dic 19, 2025 - 02:11
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Peleb, ebrei si sentono senza sicurezza

"Gli ebrei si sentono senza sicurezza”. Lo afferma l'ambasciatore israeliano Jonathan Peled in una intervista al Corriere della Sera. "Rispetto le decisioni della magistratura ma il rilascio dell'imam di Torino è un segnale preoccupante. L'ordinamento italiano non dovrebbe consentire discorsi d'odio. Spero che l'Italia riesca ad evitare che episodi del genere si ripetano in futuro" sottolinea. “L'antisemitismo è un cancro e bisogna affrontarlo – afferma -. Credo che gli ebrei in Italia si sentano senza sicurezza ma sono cittadini italiani come tutti gli altri e non hanno nulla a che fare con le politiche di Israele", "se attaccare gli ebrei diventa legittimo, i successivi saranno gli zingari, i gay, la sinistra, la destra, quelli che non ti piacciono, i bianchi, i neri. Non ci sarà fine al razzismo". Come mai l'antisemitismo sembra unire formazioni politiche del tutto diverse? “Perché Israele è una moneta molto facile da usare. È un modo per polarizzare le persone. Sinistra, filo-islamici, estrema destra — quella che in Europa chiamiamo la coalizione rosso-verde-nera — sono gruppi che non hanno nulla in comune ma che sono uniti su una cosa sola: stare contro Israele. E i governi in Italia e in Europa devono essere consapevoli che si tratta di un fenomeno molto pericoloso. Perché quello che vediamo a Milano, a Bologna, a Torino non ha nulla a che fare con l'essere a favore o contro i palestinesi. E’ un modo per protestare contro l'establishment, contro il governo, contro l'imperialismo, contro tutto”. L'ambasciatore commenta l'iter legislativo del ddl Delrio: "Non conosco i dettagli del ddl ma il fatto che se ne stia discutendo all'interno del Pd mi inquieta. Quello che serve è un provvedimento accettato da tutti i partiti in parlamento per combattere l'antisemitismo, il razzismo e la discriminazione". Riguardo alla propaganda internazionale, Peled denuncia la strategia di Hamas: "È una guerra asimmetrica in cui un'organizzazione terroristica sfrutta gli strumenti, gli istituti e le garanzie delle nostre democrazie per demolire le stesse, anche attraverso la diffusione di disinformazione e fake news". Inoltre sottolinea: "A lungo termine penso che troveremo un modo per coesistere perché non abbiamo altra alternativa. Siamo vicini e dobbiamo trovare un modo per vivere fianco a fianco".

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Redazione Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore di Radiocom.tv