Quirinale, Mattarella: 'Fascismo complice di ferocia nazista'
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha preso parte alla commemorazione dell’80° anniversario della zona libera della Carnia e dell’Alto Friuli. La celebrazione si è aperta con la deposizione da parte del Capo dello Stato di una corona al Monumento ai Caduti. Ad accogliere il capo dello Stato anche il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, il sindaco di Ampezzo, Michele Benedetti, e il picchetto d’onore della Brigata alpina Julia, ottavo reggimento alpini. “Ad Ampezzo, rendiamo onore ai Friulani che, con la Repubblica Partigiana della Carnia e dell’Alto Friuli, vollero battersi per la loro terra, per le loro radici, per quei valori di solidarietà che hanno sempre caratterizzato la convivenza tra queste montagne. Una Repubblica, anello di quella corona di ‘zone libere’ che avrebbe contribuito a dare il senso del nascere, dopo quello dissoltosi nell’estate del 1943, di uno Stato ‘nuovo’, con un ordine costituzionale che non vedeva più sudditi bensì cittadini”, ha dichiarato il capo dello Stato. “Il fascismo, con il regime della Repubblica Sociale Italiana, era complice della ferocia nazista”, ha dichiarato Mattarella che ha poi aggiunto: “La Resistenza non era immobilismo. Fu una sfida dura e i caduti di questa terra, onorata dalla Repubblica con la Medaglia d’argento al Valor Militare, ne sono il prezzo”. “La battaglia della Resistenza era una battaglia per l’indipendenza, oltre che per la libertà”. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella parlando in occasione della Cerimonia commemorativa per gli 80 anni della zona libera della Carnia e dell’Alto Friuli. “Ad Ampezzo, la Repubblica rende oggi onore a quanti hanno contribuito alla causa della libertà, animando l’esperienza delle ‘zone libere’, delle ‘Repubbliche partigiane’ – dice il capo dello Stato – Una causa esemplarmente raffigurata qui dalla Medaglia d’oro Paola Del Din, “Renata”, che ringrazio per la sua presenza. Da Montefiorino all’Ossola, dall’Alto Monferrato alla Valsesia, alla Carnia, venne offerto l’esempio di genti che non si contentavano di attendere l’arrivo delle truppe alleate ma intendevano sfidare a viso aperto il nazifascismo, dimostrando che questo non controllava né città né territori, mettendo a nudo quello che era: truppa di occupazione”.
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