Romania: le comunità religiose tendono la mano ai rifugiati del Nagorno-Karabakh
La cultura e la spiritualità armena, ma soprattutto la crisi umanitaria dei cristiani che si sono rifugiati dal Nagorno-Karabakh in Armenia sono stati al centro di un’incontro dei rappresentanti dei culti della Romania, avvenuto a Bucarest ieri sera. All’incontro, ospitato dalla Chiesa armena in Romania e organizzato con il sostegno del Segretariato dei culti del Governo romeno, hanno preso parte rappresentanti di sei chiese cristiane della Romania, il vescovo armeno di Artsakh, Vrtanes Aprahamyan, e il segretario dei culti romeno Ciprian Olinici. La Chiesa cattolica è stata rappresentata da mons. Aurel Perca, arcivescovo romano-cattolico di Bucarest, e mons. Mihai Fratila, vescovo greco-cattolico di Bucarest. Il vescovo Vrtanes ha presentato la situazione drammatica che sta attraversando la sua chiesa e ha informato che tutto il suo clero è impegnato nell’assistenza umanitaria e psicologica dei rifugiati, soprattutto delle donne e dei bambini. Il vescovo Varlaam, delegato del Patriarca Daniel, ha confermato il sostegno della Chiesa ortodossa romena: “Quello che sta succedendo in Artsakh sconvolge tutti i cristiani, perché non è un fenomeno isolato”, ha detto, come riferisce l’agenzia Basilica del Patriarcato ortodosso romeno. Parlando dell’aiuto concreto offerto ai rifugiati, l’arcivescovo Perca ha comunicato che domenica 10 dicembre la Confederazione Caritas Romania organizzerà in tutte le chiese cattoliche della Romania una colletta per i cristiani fuggiti da Artsakh.
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