Save the Children Italia ora è un ente del terzo settore
Save the Children Italia cambia denominazione sociale e diventa ETS-Ente del Terzo Settore iscrivendosi al Registro Unico del Terzo Settore (RUNTS).
L’Associazione – componente italiana dell’organizzazione globale Save the Children che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro – è stata costituita in Italia nel 1998 come Onlus e dal 2006 aveva assunto anche la qualifica di ONG (organizzazione non governativa). A seguito di una modifica statutaria ha assunto la qualifica di Ente del Terzo Settore e dal 9 maggio 2023 risulta iscritta nel RUNTS (Registro Unico del Terzo Settore).
“Questa trasformazione fa sì che Save the Children, già riconosciuta come organizzazione non governativa per il suo impegno in tutto il mondo, possa ancor di più radicarsi nell’esperienza dell’associazionismo nazionale e partecipare a pieno titolo al processo di riforma del Terzo Settore. In particolare, intendiamo dare il nostro contributo a concretizzare uno degli aspetti più significativi del Codice del Terzo Settore, quello che valorizza la co-programmazione e la co-progettazione delle politiche pubbliche, in attuazione del principio di sussidiarietà. Riteniamo infatti che solo da una combinazione più avanzata di responsabilità istituzionali e responsabilità civiche possano generarsi politiche più avanzate in campo sociale, educativo e ambientale, a partire dall’ascolto e dalle risorse dei territori”, ha dichiarato Raffaela Milano, Direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children.
Al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore sono iscritte le organizzazioni di volontariato (ODV), le Associazioni di promozione sociale (APS), gli enti filantropici, le imprese sociali, incluse le cooperative sociali, le reti associative, le società di mutuo soccorso, oltre alle Associazioni, le fondazioni e gli altri enti di carattere privato costituiti per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale.
“Nello statuto, Save the Children ha voluto inserire un nuovo articolo dedicato alla valorizzazione del protagonismo giovanile – ha aggiunto Raffaela Milano – per promuovere la partecipazione dei bambini, delle bambine e degli adolescenti e il loro coinvolgimento attivo anche all’interno delle decisioni associative. Questa modifica statutaria riconosce un lungo percorso che ha portato alla nascita e allo sviluppo del Movimento Giovani per Save the Children, oggi una rete attiva su tutto il territorio nazionale che negli anni ha coinvolto stabilmente più di 3000 ragazzi e ragazze”.
“Tra i nuovi articoli dello Statuto ve n’è anche uno che sottolinea l’importanza, per l’organizzazione, di tutelare i minorenni da ogni rischio di abuso e maltrattamento (Child Safeguarding). In tutti i suoi programmi sul campo, Save the Children con i suoi partner territoriali adotta un sistema di tutela interno – comprensivo di un Codice di Condotta e di una Procedura per le segnalazioni – che mira a rafforzare la protezione dagli abusi a partire dai propri ambiti di intervento. Troppo spesso le cronache ci consegnano casi di violenza ai danni di minorenni consumati nei luoghi che dovrebbero essere per loro i più sicuri (asili nido, scuole, centri ricreativi e sportivi). Il nostro auspicio è che tutte le organizzazioni che a qualsiasi titolo entrano a contatto con bambini e adolescenti si dotino di sistemi di tutela e di regole deontologiche che assicurino ai bambini di crescere in spazi sicuri e protetti”, ha concluso Raffaela Milano.
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