Siria, prosegue l’avanzata delle fazioni armate mentre le forze curde si dispiegano all’aeroporto di Aleppo
Non si ferma l’avanzata delle fazioni armate che si oppongono al presidente siriano Bashar al Assad e che controllano ormai oltre 65 città e villaggi nell’area di Aleppo, nel nord del Paese. Il 27 novembre i gruppi ribelli guidati da Hayat Tahrir al Sham (Hts), organizzazione jihadista armata classificata come gruppo terroristico dall’Onu e dell’Ue, hanno lanciato l’operazione Dissuasione dell’aggressione e in poco tempo hanno ottenuto il controllo della maggior parte della seconda città della Siria. Le Forze armate siriane hanno confermato che decine di militari sono stati uccisi e che gli scontri con i ribelli si estendono per una fascia di oltre 100 chilometri. “Le organizzazioni terroristiche sono riuscite, nelle scorse ore, ad entrare in gran parte dei quartieri di Aleppo”, ha aggiunto il comunicato. L’esercito “continuerà a svolgere il proprio dovere nazionale nella lotta contro le organizzazioni terroristiche per espellere e ripristinare il controllo dello Stato e delle sue istituzioni su tutta la città e le sue campagne”, conclude la nota. Nel frattempo le forze curde siriane si sono dispiegate nelle città di Nubl e Al Zahraa, nella periferia nord-occidentale di Aleppo, oltre che all’aeroporto internazionale della città e in alcuni quartieri periferici, in seguito al ritiro dei militari dell’esercito governativo. Lo ha riferito l’Osservatorio siriano per i diritti umani (Sohr), organizzazione non governativa con sede a Londra ma dotata di una rete di attivisti sul terreno. Le forze curde hanno preso il controllo dei posti di blocco tra Al Shahbaa e Aleppo e dei posti di blocco nel quartiere di Al Ashrafiyah e sono avanzate verso le città di Tel Hafer, Tel Aaran, Tel Hasil e altri villaggi nella zona orientale di Aleppo. Sempre secondo il Sohr decine di persone si stanno dirigendo a Talbiseh, nella campagna settentrionale di Homs, nella Siria occidentale, per cercare di raggiungere il Libano, dove è in vigore un cessate il fuoco tra Israele e il movimento sciita filo-iraniano Hezbollah. In precedenza, migliaia di persone avevano attraversato il confine dal Libano alla Siria per cercare di scappare ai bombardamenti dello Stato ebraico. Il numero totale degli sfollati a causa degli scontri di questi giorni in Siria è di circa 50 mila, secondo l’Ong.
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