Spagna, Sanchez annuncia l’accordo con la Nato per non aumentare la spesa per la difesa al 5 per cento

Giu 24, 2025 - 06:03
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Spagna, Sanchez annuncia l’accordo con la Nato per non aumentare la spesa per la difesa al 5 per cento

Il governo spagnolo ha appena raggiunto un accordo con la Nato, un’intesa che consideriamo “molto positiva” e che ci permetterà di rispettare gli impegni con l’Alleanza Atlantica e “di preservare qualcosa di molto importante: la sua unità, senza dover aumentare la spesa per la difesa al 5 per cento del Pil”. Lo ha detto il presidente del governo Pedro Sanchez in una dichiarazione pubblica. “Comprendiamo la difficoltà del contesto geopolitico; rispettiamo pienamente, come è naturale, il legittimo desiderio degli altri Paesi di aumentare i propri investimenti nella difesa, se lo desiderano, ma noi non lo faremo. E non lo faremo per tre ragioni fondamentali: in primo luogo, perché nel nostro caso, il 5 per cento del nostro prodotto interno lordo speso per la difesa sarebbe sproporzionato e inutile”, ha spiegato.

“I tecnici delle nostre Forze armate sono stati chiari, concisi e molto professionali nei loro calcoli. Secondo le loro stime, la Spagna dovrà destinare circa il 2 per cento, nello specifico il 2,1 per cento del suo Pil, all’acquisizione e al mantenimento di tutto il personale, di tutte le attrezzature e di tutte le infrastrutture richieste dall’Alleanza per utilizzare le nostre capacità di affrontare queste minacce e sfide a cui ho fatto riferimento in precedenza. Quindi, il 2,1 per cento, né più né meno”, ha aggiunto. Pertanto, ha ribadito Sanchez, “pur rispettando la sovranità di ciascuno degli Alleati nell’allocare qualsiasi spesa ritenga necessaria alla difesa, non ha senso che il governo spagnolo si impegni a spendere il 5 per cento del Pil per la difesa. Farlo ci costringerebbe a rompere la nostra promessa, a sperperare miliardi di euro e, paradossalmente, non ci renderebbe più sicuri o alleati migliori. In definitiva, ci allontanerebbe dalla vera soluzione, che è quella di procedere verso la creazione di un’Unione europea di sicurezza e difesa”, ha detto Sanchez.

La decisione della Spagna non “rompe l’unità della Nato” e non lascia Madrid “fuori dal suo ombrello protettivo”, ha spiegato il presidente Sanchez. “Logicamente, i messaggeri del disastro e delle menzogne affermeranno che questa decisione, che questo accordo, rompe l’unità della Nato”, ma “i cittadini possono stare tranquilli perché nulla di tutto ciò è vero. Innanzitutto, perché la Spagna rimane all’interno del consenso della Nato. In secondo luogo, perché la Spagna è riuscita a modificare tale consenso in modo da poter armonizzare il legittimo desiderio della maggioranza degli Stati membri dell’Alleanza di stabilire un impegno di spesa pari al 5 per cento del Pil con il diritto delle altre nazioni a non doverlo fare, purché forniscano le capacità concordate, ed è ciò che abbiamo ottenuto”, ha detto il primo ministro.

“In questo contesto, la Spagna ha una vocazione chiara: pace e sviluppo, cooperazione e multilateralismo. Non vogliamo più conflitti; ciò che vogliamo sono più diritti, più giustizia, più dignità, perché il modo migliore per evitare le guerre è generare prosperità e speranza. E se è vero che per raggiungere questo obiettivo abbiamo bisogno della capacità di deterrenza, abbiamo anche bisogno della ferma volontà di preservare la pace. E in questo ambito e con questa aspirazione, la Spagna ci sarà sempre”, ha concluso il capo del governo di Madrid.

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Redazione Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore di Radiocom.tv