Spediporto, carenza di servizi e costi per i controlli della merce procurano una cattiva reputazione per il porto di Genova

Feb 21, 2025 - 03:41
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Spediporto, carenza di servizi e costi per i controlli della merce procurano una cattiva reputazione per il porto di Genova

ati del traffico delle merci movimentato nel 2024 dai porti di Genova e Savona-Vado Ligure presentano «alcuni aspetti che vanno analizzati con attenzione perché nascondono problemi significativi, come quello della carenza di servizi adeguati alla merce». Lo ha rilevato il direttore generale dell'associazione degli spedizionieri genovesi Spediporto, Giampaolo Botta, riferendosi, in particolare, al traffico containerizzato movimentato lo scorso anno dai due scali portuali liguri che complessivamente ha registrato una crescita del +2,9% sul 2023 generata dall'aumento del +50,8% del traffico di transhipment, attestatosi a 417mila teu, che ha più che compensato il calo del -2,5% traffico di import-export, sceso a 2,40 milioni di teu. «I due milioni e 820mila container messi a bilancio con la fine dell'anno - ha osservato Botta - sono frutto di un forte incremento del transhipment che, in particolare nel porto di Savona, ha avuto un vero e proprio boom, con un aumento del 1.421% rispetto al 2022 e del 128% rispetto al 2023. Va detto, però, che i trasbordi non lasciano molto in termini economici al territorio. Piuttosto è necessario capire come si arrivi al calo dei container pieni in export (-3,5% rispetto al 2023, -6% nel confronto con il 2022) mentre l'import registra un timido aumento (+1,9%) che, però, non compensa il dato negativo che emerge rispetto al 2022 con un -4,8%».
Secondo Botta, «l'inadeguatezza dei servizi continua a penalizzare il porto di Genova. Servono - ha affermato - certezze sui tempi di uscita della merce, perché le lungaggini legate a carenze di personale, dotazioni tecnologiche inadeguate, mancanza di spazi, fanno aumentare i costi e lo rendono non competitivo rispetto ai porti del nord Europa. E non vanno neppure sottovalutate le difficoltà che sta vivendo il mondo dell'autotrasporto, che rischiano di aumentare nei prossimi mesi e che sarà necessario affrontare in piena sintonia con la categoria e le aziende».
Riferendosi ai dati della recente indagine di SRM e Contship, il direttore generale di Spediporto ha rilevato che se le imprese lombarde, venete ed emiliano romagnole utilizzano il porto di Genova nelle operazioni di import per il 29% e in export per il 47%, si tratta, però - ha specificato Botta - di percentuali nettamente più basse rispetto alla media 2019-2024 attestata, per l'import al 66% e per l'export al 70%. Il tutto mentre, ad esempio, il vicino porto della Spezia guadagna, nelle preferenze delle imprese, otto punti percentuali sulla media quinquennale in import e 11 in export.
«La carenza di servizi e i costi da sostenere per i controlli della merce - ha denunciato il direttore generale dell'associazione degli spedizionieri - stanno creando una cattiva reputazione per il porto di Genova. Le aziende ci segnalano costantemente le difficoltà che vivono e che riguardano in particolare alcuni traffici come l'alimentare o i prodotti sanitari. Già l'operatività ordinaria è resa più difficile dall'indispensabile processo di rinnovamento delle infrastrutture; perdere tempo e denaro per i vari controlli, non avendo certezze sui tempi di uscita della merce dai porti rende la situazione insostenibile».
Spediporto ha osservato come il fatto che l'export rappresenti un problema per l'economia ligure e genovese, in particolare, emerga anche dal recente studio di Confindustria che ha certificato un calo, nel secondo semestre 2024, sia del fatturato da clienti esteri (-1,9%, una diminuzione che non si registrava dal secondo semestre 2020, in piena pandemia Covid) che degli ordini da clienti esteri (-0,5%).

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv