Sudan: un rapporto dell’Università di Yale denuncia un 'processo di pulizia etnica' a El Fasher
Le azioni condotte dalle Forze di supporto rapido (Rsf) nella città sudanese di El Fasher, recentemente conquistata dopo un assedio durato 18 mesi, potrebbero costituire crimini di guerra, crimini contro l’umanità e configurare un “processo sistematico e intenzionale di pulizia etnica”. Lo denuncia un rapporto dei ricercatori dell’Università di Yale, negli Stati Uniti, che ha utilizzato immagini satellitari e dati “open source” per analizzare le conseguenze della caduta della capitale del Darfur settentrionale nelle mani della milizia guidata dal generale Mohamed Hamdan Dagalo. Secondo il rapporto, pubblicato dall’Humanitarian Research Lab (Hrl) di Yale, le azioni delle Rsf potrebbero potenzialmente raggiungere il livello di genocidio. I ricercatori hanno identificato prove coerenti con uccisioni mirate, tra cui operazioni di sgombero casa per casa in un quartiere residenziale dove si erano rifugiati dei civili. L’analisi ha evidenziato “oggetti di dimensioni compatibili con corpi umani sul terreno vicino ai veicoli delle Rsf” e molteplici casi di “scolorimento rossastro della terra”.
Il rapporto cita esplicitamente le comunità indigene non arabe Fur, Zaghawa e Berti come obiettivi di “sfollamento forzato ed esecuzione sommaria”. Queste conclusioni sono supportate da prove di corpi trovati vicino al perimetro esterno della città, in linea con le segnalazioni di persone uccise mentre cercavano di fuggire. “El Fasher sembra essere coinvolta in un processo sistematico e intenzionale di pulizia etnica”, afferma il rapporto, chiedendo un’immediata pressione internazionale sulle Rsf e sui loro sostenitori, citando specificatamente gli Emirati Arabi Uniti, “affinché cessino subito le uccisioni”. L’Hrl di Yale ha affermato di aver documentato in dettaglio l’assedio della città, durato quasi un anno e mezzo, fornendo aggiornamenti regolari e avendo avvisato privatamente il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite nel luglio 2023 che El Fasher sarebbe probabilmente finita sotto assedio. “Le nazioni del mondo potrebbero dire che non avrebbero potuto fermarlo, ma non possono ragionevolmente dire di non saperlo”, conclude il rapporto.
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