La Russia intensifica l’offensiva su Pokrovsk ma per ora le forze di Kiev non sono accerchiate
La Russia ha intensificato l’offensiva militare nell’Ucraina sud orientale, con particolare pressione sulla città di Pokrovsk, nodo logistico strategico nella regione di Donetsk. Secondo lo Stato maggiore ucraino, circa 200 militari russi sarebbero penetrati nei quartieri meridionali della città, dove sono in corso combattimenti urbani. Le autorità di Kiev smentiscono però che le forze ucraine siano accerchiate, definendo le affermazioni russe una “completa menzogna”. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha confermato la gravità della situazione, parlando di “feroci combattimenti” all’ingresso della città e di gruppi di sabotaggio operanti all’interno. L’analista militare Kostyantyn Mashovets ha ribadito che non ci sono prove di un accerchiamento totale, ma ha avvertito che “la minaccia è molto reale”. Secondo il portale di monitoraggio del conflitto “DeepState”, le forze ucraine avrebbero riconquistato tre villaggi a nord di Pokrovsk, persi dopo una precedente offensiva russa in agosto. Tuttavia, la carenza di personale nelle brigate ucraine sta facilitando l’infiltrazione delle truppe russe in città. Mashovets ha confermato la presenza di piccoli gruppi di fanteria russa, composti da tre a dieci uomini, che operano nella parte sud di Pokrovsk usando tattiche di sabotaggio. I combattimenti si estendono anche ad altre aree: le forze russe hanno avanzato a Kupiansk, nella regione nord orientale di Kharkiv, e in alcune zone agricole della regione di Dnipropetrovsk. L’avanzata russa, tuttavia, comporta perdite significative. Secondo il direttore dell’intelligence britannica Richard Moore, Mosca potrebbe aver subito fino a un milione di perdite dall’inizio dell’invasione fra morti e feriti.
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