Tunisia: il governo proroga la gestione intelligente dell’energia in 150 moschee

Nell’ambito della transizione energetica in Tunisia, Tozeur, città di spiritualità e cultura nel sud del Paese, spicca per un progetto innovativo: la gestione intelligente dell’energia nelle sue moschee. I ministeri dell’Industria, dell’energia e degli Affari religiosi hanno annunciato la proroga di due anni del progetto pilota di gestione energetica nelle 150 moschee di Tozeur, ufficializzata dalla Gazzetta ufficiale numero 24 del 2025. Il progetto, avviato alcuni anni fa, mira a ridurre i consumi energetici delle moschee attraverso l’uso di energie rinnovabili. Ad oggi, 87 moschee sono state dotate di pannelli solari fotovoltaici, con l’obiettivo di estendere l’installazione a tutte le moschee della città. Sono previsti anche la sostituzione dell’illuminazione tradizionale con Led e l’implementazione di un sistema di monitoraggio dei consumi. Il progetto porta benefici economici, con un risparmio stimato dell’80 per cento sulle bollette elettriche, e ambientali, contribuendo alla lotta contro il cambiamento climatico. Si inserisce nella strategia nazionale di transizione energetica, riducendo la dipendenza dai combustibili fossili. L’iniziativa di Tozeur si pone come modello per il mondo musulmano, dimostrando la possibilità di conciliare tradizione e sostenibilità. Il coinvolgimento della comunità è fondamentale per il successo del progetto, con imam, responsabili e fedeli chiamati ad adottare comportamenti eco-responsabili. L’esecutivo tunisino punta ad integrare le energie rinnovabili idroelettriche e fotovoltaiche fino al 30 per cento del consumo energetico totale entro il 2035 oltre a prevedere l’istallazione di un sistema di gestione dell’energia e programmare la realizzazione di due stazioni a Sfax e Tozeur per fornire il 40 per cento del consumo energetico distribuito su sei impianti di desalinizzazione dell’acqua di mare. Secondo il bollettino sulla situazione energetica del ministero dell’Industria, delle miniere e dell’energia, diffuso ieri, l’energia prodotta da rinnovabili a gennaio 2025 resta ferma al cinque per cento come un anno fa, quella da turbine a combustione sale dall’otto al 15 per cento, la produzione a ciclo combinato è scesa dal 86 all’80 per cento a gennaio 2025, mentre si è azzerata la produzione delle centrali termiche a vapore rispetto all’1,6 per cento di gennaio 2024. Il deficit della bilancia commerciale energetica tunisina ha registrato un incremento del nove per cento a gennaio 2025, attestandosi a 1,108 miliardi di dinari (335 milioni di euro), rispetto a gennaio 2024. Le esportazioni di prodotti energetici hanno subito una diminuzione in valore del 28 per cento, mentre le importazioni sono aumentate dell’un per cento. Le esportazioni di petrolio greggio hanno registrato un aumento del 21 per cento, mentre i prodotti petroliferi hanno registrato un calo significativo (-100 per cento). Il documento riferisce inoltre una crescita nelle quantità importate di Gpl (+20 per cento) e gasolio ordinario (+42 per cento). Il prezzo medio del Brent è diminuito dell’un per cento, passando da 80,3 dolalri al barile a 79,2 dollari al barile. Il dinaro tunisino ha registrato un apprezzamento del tre per cento rispetto al dollaro americano.
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