Ventimila anni prima dell'invenzione dell'agricoltura l'uomo trasformava i cereali in farina

Giu 15, 2023 - 09:26
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Ventimila anni prima dell'invenzione dell'agricoltura l'uomo trasformava i cereali in farina

Circa 20mila anni prima dell’invenzione dell’agricoltura l’uomo sapeva già trasformare i cereali e altre piante selvatiche in una farina adatta all’alimentazione.

Lo evidenzia una nuova scoperta archeologica frutto di una ricerca internazionale coordinata dall’Istituto italiano di preistoria e protostoria che ha coinvolto i ricercatori delle Università di Genova, Firenze, Siena, Bologna e Montreal (Canada).

Lo studio di alcuni macinelli datati intorno a 43-39 mila anni fa, pubblicato su ‘Quaternary Science Reviews’, riporta indietro la macinazione a scopo alimentare al periodo di transizione fra Neanderthal e Homo sapiens.

I macinelli provengono da due siti paleolitici in Italia posti a circa mille chilometri di distanza lungo il versante tirrenico della penisola: Riparo Bombrini, nell’area archeologica dei Balzi Rossi (Imperia), e Grotta di Castelcivita, ai piedi del Massiccio degli Alburni (Salerno). Sulla superficie dei macinelli sono stati trovati granuli di amido con morfologia diversificata a testimoniare l’uso di piante differenti, tra le quali cereali selvatici. La presenza di pratiche simili di macinazione in contesti di transizione sottolinea come alcune conoscenze tecnologiche e certe abitudini alimentari fossero diffuse in entrambe le popolazioni, forse in seguito a contatti o forse come retaggio già presente all’interno delle due differenti tradizioni culturali.
Il macinello proveniente dai livelli musteriani del Riparo Bombrini costituisce una delle più antiche testimonianze di processo e trasformazione di prodotti vegetali in Europa. I due macinelli rinvenuti alla base e al tetto della sequenza protoaurignaziana della Grotta di Castelcivita, oltre ad avere analoga morfologia, presentano modifiche intenzionali atte a renderli più funzionali. Questa somiglianza indica il permanere del medesimo retroterra tecnologico durante le diverse fasi culturali del locale Protoaurignaziano.

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv