A Trieste s'indaga sull'uomo torturato e ucciso
La seconda, e più approfondita, ispezione cadaverica non avrebbe riscontrato tracce di violenza sul corpo. È un giallo, dunque, il caso del cadavere ritrovato appeso sulla superstrada che collega Trieste a Muggia e, dunque, con il confine con la Slovenia. Sebbene inizialmente si sia fatta strada l'ipotesi del suicidio, supposizione ancora da accertare, le condizioni in cui è stato ritrovato il corpo esanime sarebbero in parziale contrasto: l'uomo era legato mani e piedi, impiccato con una benda sugli occhi. Ancora è in corso, invece, l'identificazione. Potrebbe trattarsi di un cittadino iraniano, di 52 anni, senza fissa dimora, che viveva a Trieste da alcuni mesi.
Il ritrovamento è avvenuto grazie alla segnalazione di alcuni tecnici Anas, che hanno raggiunto la località per effettuare una manutenzione. In particolare, il ritrovamento è avvenuto subito dopo la galleria di Valmaura, in direzione di Muggia, all'altezza della Ferriera di Servola. Lanciato l'allarme, le autorità hanno provveduto a bloccare il tratto stradale, successivamente riaperto, e a effettuare i rilievi e le operazione di recupero del cadavere. La vittima, probabilmente deceduta due o al massimo tre giorni fa, non aveva con sé documenti di identità. Pertanto la procedura di identificazione sta richiedendo più tempo del previsto.
Intanto, titolare la pm Maddalena Chergia, la Procura ha aperto un fascicolo. Non è ancora chiara l'ipotesi di reato, probabilmente omicidio a carico di ignoti. I militari del Comando di Trieste potrebbero aver già ascoltato alcuni testimoni - attività di escussione che comunque proseguirà nelle prossime ore, quando, in aggiunta, dovrebbe cominciare la visione dei filmati delle telecamere di sorveglianza della zona.
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