Aiuti di Stato alle compagnie aeree durante il Covid? Furono illegittimi
Gli aiuti di Stato alle compagnie aeree durante il Covid, furono illegittimi. Lo scrive La Stampa oggi in edicola. Per la terza volta in un mese, Ryanair incassa una vittoria davanti alla Corte Ue. In questo caso nel mirino dei giudici sono finiti i 130 milioni di euro concessi dall’Italia esclusivamente ai vettori con licenze nazionali per aiutarli a riprendersi dai danni subiti nei mesi di restrizioni e chiusure del Covid. Una decisione «discriminatoria» per la compagnia di Michael O’Leary, esclusa dal piano del governo. E non pienamente giustificata per i giudici di Lussemburgo. Che, nel loro verdetto, contestano a Bruxelles di non avere fornito la necessaria chiarezza e trasparenza. Annullando pertanto il via libera. Recentemente, Ryanair aveve vinto i ricorsi contro la ricapitalizzazione tedesca di Lufthansa e sugli aiuti danesi e svedesi alla Sas. Abbastanza per la compagnia low cost tornasse ad attaccare «l’atteggiamento lassista» della Commissione europea, colpevole in questi anni a suo dire di aver «permesso massicci e discriminatori salvataggi di compagnie di bandiera in difficoltà da parte degli Stati membri dell’Ue». Con un chiaro riferimento a Roma e all’ex Alitalia. Durante il Covid, ha detto O’Leary «molti governi nazionali si sono precipitati a lanciare schemi di sussidi discriminatori limitati alle proprie ex compagnie di bandiera, ignorando altri vettori che contribuiscono all’economia e alla connettività dell’Unione europea».
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