Algeria: il Parlamento valuta una legge per criminalizzare il colonialismo francese
L’Assemblea popolare nazionale algerina (Anp), la camera bassa del Parlamento, potrebbe esaminare domenica un progetto di legge che punta alla criminalizzazione formale del colonialismo francese in Algeria. Secondo una bozza del testo visionata dalla piattaforma algerina “Ouras”, la proposta rappresenta un’iniziativa senza precedenti nel Parlamento del Paese nordafricano e mira a definire giuridicamente il periodo coloniale compreso tra il 14 giugno 1830 e il 5 luglio 1962 come un “crimine di Stato”. Il disegno di legge è articolato in cinque capitoli e 27 articoli e include anche le conseguenze dirette e indirette della dominazione coloniale protrattesi oltre l’indipendenza. Il testo qualifica il colonialismo francese come una violazione dei principi umani, politici, economici e culturali sanciti dal diritto internazionale e nazionale e incarica lo Stato algerino di rivelare e diffondere la verità storica sulle pratiche coloniali, contrastando ogni forma di negazionismo o minimizzazione. Tra gli atti considerati crimini figurano, secondo la bozza, omicidi intenzionali, violenze contro i civili, uso di armi proibite, torture, esecuzioni extragiudiziali, deportazioni, espropriazione delle risorse, distruzione di beni e attacchi all’identità culturale e religiosa della popolazione. Una disposizione centrale stabilisce che tali crimini non siano soggetti a prescrizione, indipendentemente dal ruolo o dal livello di responsabilità degli autori, e classifica come tradimento aggravato la collaborazione con l’autorità coloniale contro i movimenti di liberazione nazionale. Il progetto attribuisce inoltre alla Repubblica francese una responsabilità giuridica diretta per il passato coloniale e impegna lo Stato algerino a ricorrere a tutti gli strumenti legali e giudiziari per ottenere un riconoscimento ufficiale e delle scuse formali. Tra le richieste avanzate a Parigi figurano la bonifica dei siti contaminati dai test nucleari, la consegna delle mappe delle aree inquinate e minate, risarcimenti per le vittime e le loro famiglie, il recupero delle risorse sottratte, la restituzione degli archivi nazionali e il rimpatrio delle spoglie dei simboli della Resistenza algerina. Il disegno di legge introduce inoltre sanzioni penali contro la glorificazione o la giustificazione del colonialismo. In base agli articoli 16 e 17, atti, dichiarazioni o materiali che esaltino o riabilitino il colonialismo sarebbero puniti con pene detentive da cinque a dieci anni e con ammende significative, con aggravanti nel caso di funzionari pubblici, istituzioni educative o utilizzo dei media. Se approvata, la proposta segnerebbe un passaggio simbolico e giuridico rilevante nel rapporto dell’Algeria con il proprio passato coloniale, incidendo anche sul quadro delle relazioni storiche e politiche con la Francia.
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