Apprensione per la comunità internazionale per la situazione in Sudan
La situazione umanitaria in Sudan, e in particolare nella flagellata regione del Darfur, resta un elemento di particolare apprensione per la comunità internazionale, sempre più preoccupata che una possibile escalation possa far deflagrare un conflitto regionale con conseguenze devastanti per decine di migliaia di persone. A destare preoccupazione è soprattutto quanto sta accadendo ad El Fasher, capitale del Nord Darfur, da un mese sotto assedio delle Forze di supporto rapido (Rsf) del generale Mohamed Hamdan “Hemeti” Dagalo e ultima città della regione a non essere ancora finita sotto il loro controllo. La situazione si è aggravata ulteriormente dopo che sabato scorso l’ospedale di El Fasher – l’unica struttura sanitaria che era finora era rimasta operativa – è stato costretto a sospendere le attività dopo un violento attacco da parte delle Rsf, che hanno fatto irruzione nell’ospedale aggredendo pazienti, personale e visitatori e saccheggiando denaro, telefoni cellulari e un’ambulanza. Dev’essere stato proprio quest’ultimo sviluppo a spingere il procuratore della Corte penale internazionale (Cpi), Karim Khan, ad annunciare oggi una campagna per raccogliere informazioni sulle accuse di crimini contro l’umanità commessi ad El Fasher e in altre località della regione.
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