Associazione per delinquere transnazionale, arrestata una donna residente a Imperia
Quattro società, operative in Germania e Italia nel commercio dei test anti-Covid, avrebbero truffato il fisco tedesco per circa 33 milioni di Iva non versata. Con questa accusa, la Guardia di Finanza di Imperia ha arrestato una donna, residente a Imperia ma di nazionalità tedesca, coinvolta in un'inchiesta della Procura europea. Farebbe parte, secondo l'accusa, di un'associazione per delinquere transnazionale. Sei in totale gli indagati. Il sistema utilizzato sarebbe stato quello della cosiddetta “frode carosello”. In pratica, la società con sede a Imperia, e con stabile organizzazione in Germania, acquistava la merce da società tedesche, registrando fatture come “cessioni intracomunitarie” e quindi in esenzione di imposta, per poi rivenderla ad altre società, localizzate in Germania, con la conseguenza che, per dette società, si generava un credito IVA e il debito nei confronti della sua stabile organizzazione non veniva pagato al Tesoro tedesco. I finanzieri imperiesi, una ventina quelli coinvolti, hanno fatto una serie di perquisizioni in abitazioni e uffici: hanno sequestrato materiale informatico, documentazione contabile, un Suv di grossa cilindrata e otto orologi di lusso. I finanzieri, inoltre, operando in stretta sinergia con il personale dell’Ufficio finanziario di Monaco di Baviera, nel corso delle perquisizioni hanno anche acquisito importanti informazioni utili alla localizzazione di un altro membro dell’organizzazione criminale, nel frattempo tornato in Germania, consentendo di trarlo in arresto.
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