Continua il calo del traffico delle merci movimentato dai porti russi
Dopo la flessione del -2% ad ottobre scorso, il mese successivo il calo del traffico delle merci movimentato dai porti russi si è accentuato essendo ammontato a 62,6 milioni di tonnellate, con una diminuzione del -15% sul novembre 2022. La riduzione è stata generata dalla contrazione dei flussi di carichi sia in esportazione che in importazione, attestatisi rispettivamente a 49,1 milioni di tonnellate (-15%) e 3,0 milioni di tonnellate (-9%), sia dei traffici in transito che di cabotaggio, risultati pari a 4,1 milioni di tonnellate (-31%) e 6,4 milioni di tonnellate (-5%). Il totale delle merci secche è stato di 31,0 milioni di tonnellate (-15%), di cui 13,5 milioni di tonnellate di carbone (-25%), 4,1 milioni di tonnellate (+14%), 4,1 milioni di tonnellate di cereali (-29%), 3,3 milioni di tonnellate di fertilizzanti minerali (+28%) e 1,6 milioni di tonnellate di metalli ferrosi (+7%). Le rinfuse liquide hanno totalizzato 31,6 milioni di tonnellate (-15%), incluse 19,7 milioni di tonnellate di petrolio grezzo (-9%), 8,3 milioni di tonnellate di prodotti petroliferi raffinati (-31%), 2,9 milioni di tonnellate di gas naturale liquefatto (+4%) e 0,4 milioni di tonnellate di prodotti alimentari (-20%). Se il traffico nei porti del bacino del Mar Caspio è risultato stabile essendo stato pari a 0,7 milioni di tonnellate circa, i volumi di merci movimentati dagli scali portuali delle altre regioni della Russia è calato, con i porti del Mar Baltico che a novembre 2023 hanno movimentato 19,5 milioni di tonnellate (-10%), quelli dell'Estremo Oriente 18,4 milioni di tonnellate (-5%), i porti del Mar d'Azov-Mar Nero 16,2 milioni di tonnellate (-33%) e i porti del bacino artico 7,8 milioni di tonnellate (-3%). Nei primi undici mesi del 2023 i porti russi hanno movimentato complessivamente 811,9 milioni di tonnellate di carichi, con un aumento del +5,7% sul corrispondente periodo dello scorso anno.
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